Sant’Antimo, un chilometro al freddo a 3 anni: la mamma davanti alla tv. La serratura era rotta

Poteva finire in tragedia la vicenda di Alessandro (nome di fantasia), il bimbo di tre anni scappato di casa a Sant’Antimo, nella zona di via Nicola Romeo. Il piccolo sarebbe sgattaiolato fuori casa, col ciucciotto ancora in bocca, e si è diretto all’esterno della propria abitazione, in una cittadina vuota e spettrale.

Sono da poco passate le due. La mamma di Alessandro si addormenta davanti alla tv accesa, sul divano. Il papà non c’è: sta lavorando come parcheggiatore abusivo a Caivano. Il bimbo approfitta  della distrazione della mamma e di un particolare: la porta di ingresso di casa ha la serratura rotta. Spalanca dunque l’ingresso e si tuffa fuori la sua abitazione. Percorre un chilometro circa, tra carreggiate e marciapiede. Forse qualche auto di passaggio lo incrocia ma il piccolo è solo.

Mentre continua a camminare, ormai infreddolito e impaurito, e senza una direzione, incrocia una pattuglia dei Carabinieri della locale Tenenza. I militari sono sbigottiti: si fermano, caricano il bimbo in macchina e lo fanno riscaldare nell’abitacolo con il climatizzatore accesso; poi lo conducono in caserma e gli fanno bere una tazza calda di latte e mangiare una merendina. Il peggio è passato, ma ora tocca ritrovare i genitori. Il bimbo non ha un nome e non sa dare le sue generalità.

I carabinieri allora tornano nella zona del ritrovamento: incrociano finalmente la mamma di Alessandro che, disperata, sta cercando di ritrovare il suo piccolino nel vuoto delle strade di Sant’Antimo. Surreale il dialogo che ne è seguito: «Signo’, avete perso un bambino?» e lei a rispondere all’istante un disperato «Si! Mi è scappato di casa, perché ho preso sonno davanti alla tv, e la serratura della porta è rotta. Ho già telefonato a mio marito che sta al lavoro». E i carabinieri a chiedere: «Che lavoro?», e la donna a rispondere: «Fa il parcheggiatore abusivo a Caivano». Per i due genitori di Alessandro è scattata una denuncia in stato di libertà per omessa vigilanza su minori, e le segnalazioni al Tribunale dei Minori di Napoli e ai servizi sociali del Comune di Sant’Antimo. La vicenda si è conclusa nel migliore dei modi e senza danni fisici.

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