Giugliano, arte ed ecosostenibilità: tutto pronto per il Carnevale 2019 di Set Me Free

Giugliano. Il progetto “Cultura Open Source. Laboratori, arte e cultura in libertà” VIII edizione, dell’APS Set Me Free e patrocinato dal Comune di Giugliano in Campania, sviluppa anche quest’anno, con la partecipazione di scuole, associazioni e singoli cittadini, il corteo del Carnevale.

L’appuntamento, al quale sono tutti invitati, è per il primo marzo alle ore 11 in Piazza Gramsci per la sfilata per le vie del centro storico. Maschere e scenografie vengono create collaborativamente nel corso dei lab di riciclo e creatività in piazza e nelle scuole del territorio con circa cinquecento piccoli partecipanti; in alcuni istituti anche con formazione per i docenti. Sarå inoltre presente in piazza il banchetto con l’ecosapone biologico autoprodotto a scuola con il riciclo di olio esausto da cucina ( i pezzi sono limitati!).

Con l’obiettivo della promozione dell’ecosostenibilità e del pensiero creativo, le attività si svolgono da gennaio a giugno e prevedono anche un altro evento clou, la Giornata dell’arte e della cultura, per preparare la quale verrà svolta una seconda serie di laboratori.

Per il Carnevale invece, una prima serie si sta svolgendo oltre che le domeniche di febbraio in piazza, nei circoli didattici primo, secondo, terzo, quinto e settimo, nella scuola media “Cante” e presso la scuola Azzurra. Partecipano inoltre l’associazione Napoli Capitale, l’ASD Polisport Giugliano, l’Ass. Nazionale Carabinieri Sez. Giugliano. Dobbiamo ringraziare le famiglie degli studenti, che hanno risposto in massa alla richiesta di materiale riciclato, la tipografia Aura Graph per i fogli di cartoncino riciclato, la tipografia Russart per i ritagli di fogli di cartoncino riciclati, Bentini S.r.l. per i ritagli di tenda e Lima Legnami per la collaborazione.

La manifestazione fa parte del Coordinamento del Carnevale Sociale e il tema distintivo locale per questo 2019 è “Nelle more dell’amore”. Come mai? Perché non esistono esperienze uguali per tutti del sentimento dell’amore, che può essere filiale, platonico, romantico, fraterno, amicale, per l’arte, la natura, incondizionato, tra gli altri; e nemmeno un’univoca definizione: quella più gettonata sottolinea l’aspetto della dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva, intuitiva, fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità.

Neanche dal punto di vista etimologico ne esce fuori una spiegazione generalizzata. I latini, in ogni caso, usavano la parola amore per intendere uno slancio istintivo, contrapposto a quello della ragione per cui usavano la parola dilìgere (da lègere, scegliere). La radice latina am è però di derivazione etrusca, quando amore si diceva aminth. Tale radice, a sua volta deriverebbe dalla parola ittita hamenk, unire. Ma in definitiva l’amore è un’emozione, fondata sulla condivisione, entro una relazione non necessariamente di unione, sicuramente di reciprocità. Le relazioni possono purtroppo scadere in un confronto tra egoismi e strumentalizzazioni degli altri per dare un senso alle proprie vite quantunque distruttivamente, in una più o meno confusa unione.

Non è così per l’amore, che nasce dalla comunicazione e dalla conoscenza, con il limite e il senso che la relazione di reciprocità, vicendevolezza, bilateralità costruisce. L’attrazione invece comporta la conquista dell’altro/a, attraverso l’esibizione della propria forza, esteriorità, popolarità ad esempio, esaurendosi entro una relazione che nasconde o nega le proprie o altrui fragilità, basata sull’istinto e sull’altro come semplice pretesto, in definitiva sulla distruzione. L’amore si pone al polo opposto del sentirsi attratti, nonostante possa avere comunque la caratteristica della temporaneità. Può acquisire stabilità solo se la relazione è capace di volgersi a una cosa terza.

La condivisione è convergenza della relazione sulla cosa terza rispetto ai partecipanti alla relazione, cosa verso la quale l’interesse si rivolge. Mentre si volge lo sguardo su un qualcosa che non è l’altro stesso e lo si fa insieme e contemporaneamente, si trasforma la cosa condivisa. Si può inoltre provare amore in differenti situazioni della vita, come ascoltando musica, guardando un film, un quadro, una scultura, viaggiando. Quest’ultimo genere di amore, che, anche in questi casi, non può essere provato a comando, non è amore per l’altro ma amore entro una relazione con l’arte o con la natura, è conoscenza, pensiero sull’emozione. Proprio come l’amore per l’altro, ma anche come la creatività e non solo la fruizione artistica, necessita continuamente di essere mantenuto vivo. Forse mai come in queste situazioni, l’amore può essere definito conoscenza.

(comunicato stampa)

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