Debiti: si può intervenire per salvare la casa e preservare lo stipendio

I consumatori sovraindebitati, cioè che sono nell’impossibilità di far fronte ai debiti contratti per l’acquisto della casa, per il matrimonio di un figlio, per affrontare le cure sanitarie di un membro della famiglia etc, possono rimanere debitori aggredibili per molti anni ed essere iscritti nelle banche dati come cattivi pagatori, non potendo più accedere a qualsiasi finanziamento.

In più essi sono esposti alle aggressioni di agenzie di recupero credito, incaricate dalle banche e dalle finanziarie che intervengono spesso con metodi molto aggressivi, presentandosi a casa del debitore, tempestando di telefonate e minacciando azioni legali, in molti casi ottenendo la sottoscrizioni di cambiali o proponendo al debitore un rifinanziamento del debito ed in alcuni casi anche attraverso usurai, tant’è aggredibile chi nell’impossibilità di adempiere perde il lume della ragione.

In questi casi i cittadini sappiano che la legge offre la possibilità di uscire dalla crisi, paragonabile all’insolvenza di un’azienda che spesso conduce al fallimento.

La legge antisuicidi emanata nel 2012 consente a tali soggetti una via d’uscita ed in molti casi consente ad essi di salvare la casa già all’asta e comunque di proporre un accordo mediante il piano del consumatore con cui si chiede al giudice di falcidiare, quindi di ridurre il debito complessivo del consumatore meritevole che si sia venuto a trovare in una situazione non prevedibile perché ad esempio ha perso il lavoro, è stato colpito da una malattia grave, ha visto ridursi il proprio stipendio a causa della mobilità o cassa integrazione, ha dovuto dismettere la propria attività perché in perdita, oppure coloro che hanno dilapidato tutto lo stipendio perché affetti da alcolismo oppure da ludopatia.

 

In tutti questi casi, che non sono esaustivi, si può intervenire per salvare la casa, per preservare la retribuzione dai pignoramenti dello stipendio, oppure l’autovettura di famiglia dal pignoramento mobiliare, oppure il saldo del conto corrente.

 

L’Associazione Tutele Consumatori e Imprese, di cui fanno parte circa 100 professionisti associati, tra avvocati, commercialisti, consulenti tecnici e psicologi, offre tutta l’assistenza necessaria per bilanciare il contrappeso delle banche, di Equitalia, i cosiddetti poteri forti che rovinano il sonno a molte famiglie.

 

In molti casi, analizzando la situazione debitoria, ci si accorge che le banche e le finanziarie hanno erogato credito a tassi superiori alla media consci del fatto che il consumatore, non in possesso dei requisiti prudenziali per ricevere credito, avrebbe accettato condizioni usurarie o al limite dell’usura.

In questi casi le banche e le finanziarie, si scopre che avevano già programmato di cedere o cartolarizzare i propri crediti a società create ad hoc (crediti deteriorati) che acquistano i crediti a prezzi stracciati e poi mettono in campo una serie di azioni vessatorie ed in alcuni casi estorsive per farsi pagare dal debitore più di quanto esse stesse hanno pagato per acquistare il credito.

 

Il tribunale nella valutazione della meritevolezza del consumatore o della non colpevolezza tiene conto anche del comportamento delle banche che, in molti casi, compensa la colpevolezza del consumatore (considerato colpevole a prescindere chi ricorre al credito) procedendo ad un taglio anche consistente dei debiti in base alla capacità di rimborso del consumatore.

 

L’Associazione sta aprendo sedi secondarie in diverse regioni ed in Campania sono già operative le sedi di Napoli alla via Epomeo, 81 presso lo studio Mandico & Partners  e la sede di Aversa alla via A. Diaz, 112 presso lo studio degli avvocati Benigno e Palumbo.

 

COMUNICATO STAMPA

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