Dà fuoco al bus con a bordo la scorelesca, lui: “Mentre lo facevo, sentivo le voci dei bimbi morti in mare”

“Sentivo le voci dei bimbi morti in mare. Mi dicevano di fare qualcosa di eclatante”. E’ quanto ha dichiarato l’italiano di origini senegalesi, Ousseynou Sy, accusato di aver dato fuoco al bus con a bordo una scolaresca di Crema. A riportarlo è Repubblica.it.

Nel corso dell’interrogatorio davanti al GIP nell’udienza di convalida nel carcere di San Vittorio, l’uomo ha ribadito la volontà di fare “un’azione dimostrativa che avesse un impatto internazionale”. Poi ha lodato la politica italiana sulle migrazioni, “perché è l’unica che ci mette dei soldi” . Durante l’interrogatorio, ha detto il legale del senegalese, Sy avrebbe mostrato “evidenti segni di squilibrio” e fatto anche alcune “invocazioni”. In particolare avrebbe detto: “Sentivo le voci dei bambini morti in mare che dicevano ‘fai qualcosa di eclatante per noi ma non fare del male a questi bambini”.

L’uomo, secondo la procura milanese che ha chiesto la custodia cautelare in carcere per Ousseynou Sy, potrebbe colpire ancora e fare altre azioni simili. Anche perchè sin dalle prime parole, non ha mostrato alcuno segno di pentimento, ma anzi ha rivendicato le sue intenzioni: “L’ho fatto per l’Africa, perché gli africani restino in Africa e così non ci siano morti in mare”. E’ in carcere di San Vittore, rinchiuso in una cella del settore protetti, Ousseynou Sy: l’autista che mercoledì mattina ha dirottato e incendiato uno scuolabus pieno di studenti di seconda media di Crema, salvi per miracolo, aveva preparato il suo piano nei giorni precedenti. Un piano che, nelle sue intenzioni, avrebbe avuto una conclusione: “Volevo andare a Linate, prendere un aereo per tornare in Africa e usare i bambini come scudo”

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