Venti anni di violenze, stupri, abusi. Una vita da incubo quella vissuta da una ragazzina sin dall’età di 4 anni. Solo oggi è arrivata la condanna a 27 anni di carcere per l’uomo.
Il padre negli aveva lasciato che i suoi “colleghi di lavoro” la violentassero. L’orco è oggi un uomo di 80 anni australiano, di cui non possono essere diffuse le generalità per proteggere l’identità delle sue figlie.
Durante un interrogatorio, l’uomo avrebbe in qualche modo giustificato gli oltre 20 anni di abusi sessuali, parlando della “visione” che aveva di una delle sue figlie che sarebbe diventata “tossicodipendente e prostituta”. “Volevo scioccarla” dal seguire la strada che aveva visto in questa presunta visione, e per questo motivo l’avrebbe stuprata ripetutamente. In un’occasione la ragazza sarebbe stata costretta a fare sesso col cane.
Come riportato dal Townsville Bulletin, la madre delle ragazze sapeva degli abusi e non ha fatto nulla per fermarli, ha riportato il bollettino di Townsville. Secondo quanto ricostruito, la donna avrebbe “prestato” $ 300 alla figlia allora 15enne per pagare un aborto dopo che la ragazza era stata messa incinta dal padre stupratore. La teenager è stata poi costretta a ripagare il debito alla genitrice. L’uomo avrebbe anche fatto violentare la giovane da gruppi di uomini dopo averla portata dove lavorava.
“Mio padre è una persona che ho temuto per tutta la vita. Ha avuto un impatto traumatico per tutta la mia vita”, ha scritto la ragazza in una dichiarazione presentata alla corte. “Ero solo una ragazzina e non riuscivo a capire cosa avevo fatto di male per giustificare un trattamento così ignobile, una punizione così terribile da parte di mio padre.” La donna spiega come tutto il suo “mondo sia crollato” e “la vita è cambiata per sempre” quando sua madre ha capito che era vittima di violenze da parte di padre e non ha fatto nulla per impedirlo. Gli abusi non si sarebbero fermati neanche con l’età adulta, tant’è che in un’occasione il padre avrebbe stuprato la figlia mentre era incinta di suo marito, minacciando di uccidere lei o il nascituro se lo avesse detto a qualcuno.
