Pioggia e freddo stanno accompagnando questo inizio di primavera in Italia. Il colpo di coda dell’inverno ha costretto in queste ore i sindaci di alcune città, soprattutto al centro sud, a tenere chiuse le scuole di ogni ordine e grado domani, martedì 26 marzo.
Tra l’altro proprio domani gli studenti dell’ultimo anno delle superiori hanno in programma la seconda simulazione della prima prova dell’esame di Maturità 2019. Le lezioni saranno sospese in Toscana, dove la Protezione civile ha diramato allerta arancione, ad esclusione delle zone del nord-est e del nord-ovest, dove il codice è giallo, per i forti venti in arrivo, che potrebbero toccare punte di 100 km/h, con possibili danni a strutture e infrastrutture e un rischio per la popolazione.
Chiuse tutte le scuole di Livorno. “Domani le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse. A scopo precauzionale, vista l’allerta arancione diramata dalla Regione a partire dalle 21 di oggi e per l’intera giornata di domani, rimarranno chiusi anche i parchi pubblici, i cimiteri comunali, i centri diurni per anziani autosufficienti, non autosufficienti e disabili e verrà sospesa l’attività dei mercatini su area pubblica”, ha scritto il sindaco Filippo Nogarin su Facebook.
Stessa decisione presa anche dall’amministrazione comunale di Gavorrano, in provincia di Grosseto, insieme ai cimiteri e ai parchi pubblici. Sui social network è stato comunicato che il “sindaco, Andrea Biondo, con propria ordinanza n. 19 in data odierna, ha disposto, per l’intera giornata di martedì 26 marzo 2019, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale”.
Resteranno a casa anche gli studenti di Collesalvetti, dove il Comune annuncia la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio di competenza così come i servizi educativi e diurni per disabili, a Rosignano, Cecina, Bibbona e Castagneto. Il sito ufficiale del Miur fa presente che l’elenco delle città in cui le scuole saranno chiuse domani potrebbe aumentare e che è in continuo aggiornamento. Si ricorda che i giorni persi per maltempo non si recuperano, così come stabilito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per “cause di forza maggiore”, e l’anno scolastico resta valido anche se non si sono rispettati i 200 giorni di lezione