Sicilia. I carabinieri del Ros hanno eseguito, in provincia di Enna ed in altre località italiane, 21 provvedimenti cautelari per associazione di stampo mafioso, omicidio, estorsione ed altro.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno permesso di ricostruire le dinamiche criminali relative alla famiglia mafiosa di Pietraperzia posta ai vertici di Cosa Nostra ennese.
È quanto emerge dall’operazione di oggi. Gli inquirenti hanno immortalato alcuni degli arrestati durante un summit in un casolare di campagna. A seguito delle indagini, sono emersi numerosi episodi criminosi tra cui l’omicidio di Filippo Marchì, avvenuto il 16 luglio del 2017.
Nel provvedimento, che colpisce gli appartenenti alla famiglia mafiosa di Pietraperzia al cui vertice sono i fratelli Giovanni e Vincenzo MONACHINO, agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsione, reati concernenti le armi, rapina, furto, ricettazione e turbativa d’asta.
L’indagine, avviata alla fine del 2015, ha ricostruito la composizione, i ruoli e gli affari della famiglia di Pietraperzia compagine che all’interno di Cosa Nostra ha rivestito nel tempo un ruolo di sicuro rilievo.
Custodia cautelare in carcere per:
1. BONFIRRARO Calogero
2. CANNATA Felice,
3. CAPIZZI Vincenzo,
4. CURATOLO Gaetano,
5. DI CALOGERO Filippo Giuseppe
6. DI CALOGERO Salvatore Giuseppe,
7. DI CALOGERO Vincenzo.
8. DI MARCA Giuseppe,
9. DI NATALE Gianfilippo,
10. DI DIO Angelo,
11. DI DIO Antonino,
12. MARINO Luca,
13. MAROTTA Giuseppe,
14. MONACHINO Giovanni,
15. MONACHINO Vincenzo,
16. RUSSO Simone,
17. TOMASELLI ANTONIO,
18 TOMASELLO Mirko
19. TRUBIA Giuseppe.
Nei confronti di TIRRETO Mario é stata applicata la custodia agli arresti domiciliari per E delitto di assistenza agli associati mafiosi di cui all’ad 418 c.p.. Nei confronti di FASCETTO SIVILO Lucia la misura interdittivi della sospensione dall’esercizio della professione forense.