Verona. L’ha prima spinta violentemente da dietro, facendole sbattere la pancia contro il lavandino, poi l’ha picchiata sul corpo e sulla testa. Infine, le ha dato un calcio in mezzo alle gambe. Così una bambina di 9 anni anni è finita per 18 ore al pronto soccorso dopo esser stata presa di mira da un compagno di classe delle elementari.
Sull’episodio, sul quale indaga la Procura che ha in mano il referto medico redatto dall’ospedale di Villafranca (Verona), ha avviato accertamenti anche la dirigente scolastica. L’unica a parlare, al momento, è la mamma della vittima, che frequenta la terza elementare: «Ho chiesto più volte alle insegnanti di intervenire, senza però ottenere nulla».
La donna ha spiegato di aver ricevuto una chiamata dall’insegnante, che le ha detto che la figlia stava molto male. «Ero in viaggio per raggiungere la scuola – prosegue – quando la maestra mi ha richiamata riferendomi che il problema era rientrato e che potevo tornare indietro».
La mamma ha voluto raggiungere lo stesso la figlia: «Sembrava che in effetti non ci fossero problemi particolari – prosegue – poi mi sono accorta che nelle urine di mia figlia c’era del sangue e l’ho portata al pronto soccorso». I referti medici dicono che al suo arrivo in ospedale la bambina lamentava dolori alle costole, all’addome e a livello genitale. «Già dalla prima elementare avevo detto alle insegnanti che c’erano dei problemi con questo bambino – ripete la donna – ma in risposta a queste segnalazioni avevo sempre ottenuto risposte che minimizzavano la questione». Secondo la donna, l’aggressione costituisce l‘apice di una escalation che nei giorni precedenti aveva portato a offese e violenze sempre più forti.