In data odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marcianise hanno eseguito, nelle province di Napoli e Caserta, un’ordinanza cautelare, emessa dal locale Ufficio GIP, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti dei sette soggetti di nazionalità italiana di cui al separato elenco, ritenuti responsabili del reato di furto in abitazione e tentata estorsione (arti 110, 624-bis, 625 n.2, 61 n.5, 56 e 629 c.p.).
L’indagine, condotta dai Carabinieri di Marcianise e coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha avuto inizio nel mese di giugno 2014 a seguito di un furto avvenuto all’interno di un’agenzia assicurativa sita in Marcianise. In quella occasione, i carabinieri avevano recuperato l’intera refurtiva ed erano inoltre riusciti a rilevare la targa dell’autovettura in uso ai ladri, da poco allontanatisi dal luogo del furto.
Il successivo sviluppo dell’attività investigativa aveva poi consentito di tracciare la struttura di un autentico gruppo criminale – composto da vari pregiudicati, tutti della provincia di Napoli, alcuni dei quali con precedenti penali specifici – operante nelle province di Napoli e Caserta e dedito prevalentemente alla consumazione di furti in abitazione, perpetrati nelle ore notturne mentre i proprietari dormivano.
In particolare, sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza in relazione a quattordici furti in abitazione commessi nei comuni di Marcianise, Villa Literno, Castel Volturno, Marigliano, Acerra, Somma Vesuviana, Brusciano e Pomigliano d’Arco, con un raggio di azione, dunque, che ricopre tutto l’agro aversano e le zone limitrofe della provincia di Napoli.
L’attività di indagine ha consentito di accertare anche un tentativo di estorsione posto in essere con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”. Una delle vittime, infatti, dopo aver subito il furto in abitazione (nel corso del quale erano state asportate anche un’autovettura e una moto di grossa cilindrata), era stata contatta dagli indagati per la restituzione dei veicoli, a fronte della previa consegna della somma di 1.200 euro. La moto e la vettura sono state recuperate dai carabinieri e riconsegnate all’avente diritto.
Le perquisizioni eseguite durante le indagini hanno consentito di recuperare oggetti e materiale vario – costituenti la refurtiva di una lunga serie di furti – tra cui attrezzi agricoli, biciclette di valore, telefoni cellulari e computer. In molti casi si è accertato che gli autori dei furti sono ritornati più volte a colpire nei luoghi dove già in passato si erano resi responsabili di analoghi furti.