E’ finito un italiano nel mirino degli inquirenti. Su di lui cadrebbero i sospetti dell’omicidio di Salvatore De Stefano, l’imprenditore napoletano assassinato lo scorso 4 aprile in un ristorante in Messico.
Secondo quanto si apprende il movente dell’omicidio eseguito a colpi di pistola sarebbe riconducibile a una vendetta, forse legata alle attività imprenditoriali della vittima.
«Non risulterebbe nessuna relazione tra l’omicidio del trentacinquenne napoletano e le paventate truffe dei generatori», dice l’avvocato Gennaro Demetrio Paipais, legale della famiglia che segue la vicenda tenendosi in stretto contatto con la Farnesina. «Le indagini impongono riservatezza, – aggiunge il legale – posso limitarmi ad escludere, secondo quanto emerso dalle indagini difensive, ogni riconducibilità ad ipotesi di vendita di generatori a narcotrafficanti».
Per oltre sette ore la salma di Salvatore De Stefano è stata bloccata nella dogana di Napoli per motivi burocratici. Il feretro dell’uomo è giunto ieri da Monaco dove a sua volta era arrivato da Città del Messico. I funerali, inizialmente fissati per le 10,30, sono stati spostati nel pomeriggio.