Napoli. Si è recato nel supermarket di famiglia, si è avvicinato a suo padre e senza esitazione lo ha trafitto alla gola con un coltello da macellaio, lasciandolo in fin di vita in un lago di sangue. Così è stato ucciso dal figlio Vincenzo Cardone, 53enne napoletano, ieri nel tardo pomeriggio mentre lavorava al “Maxi Sidis”, negozio di cui era proprietario, sotto gli occhi increduli dei clienti.
Il figlio Alfredo, non nuovo a liti in famiglia, è entrato nel market poco prima delle 18:30. All’interno del locale ha minacciato e aggredito il genitore, dopodiché ha afferrato il coltello e lo ha trafitto al collo. Invano la sorella, che si trovava nel negozio, ha tentato di strappare l’arma dalle mani del fratello: Alfredo, infatti, è riuscito comunque a ferire mortalmente il padre all’altezza della giugulare.
Il giovane si è disfatto del coltello, abbandonandolo in strada, e si è allontanato lasciando il genitore in una pozza di sangue. Fuggito a bordo di un motorino, il ragazzo è stato individuato ed arrestato in via Carbonara dalla Polizia. Recuperato anche il coltello, che Alfredo potrebbe aver preso nel reparto delle carni poco prima di accoltellare il padre. Ma solo le immagini di videosorveglianza potranno chiarire come si sono svolti i fatti.
Quello che è certo è che Alfredo aveva già dato problemi in famiglia a causa dei suoi eccessi di ira. E della sua aggressività ne era a conoscenza anche il fidanzato della sorella: “Temevo ogni giorni per la salute della mia fidanzata, perché Alfredo si è lasciato andare a violenze in diverse occasioni – racconta Luigi, il ragazzo della sorella. – Una volta ha accoltellato un artigiano che gli aveva sbagliato il disegno e io continuavo a ripetere che prima o poi avrebbe combinato un grosso guaio”.