Un “mea culpa”. Lacrime di coccodrillo già dopo il primo consiglio regionale. E’ quello che hanno fatto i grillini dopo aver votato Rosetta D’Amelio alla presidenza del consiglio. I sette consiglieri grillini avevano infatti approvato l’elezione dell’esponente Pd ma subito dopo si sono per così dire “pentiti”.
Tramite la portavoce Valeria Ciarambino hanno infatti fatto sapere che: “Rosetta D’Amelio in base alle rapide ricerche effettuate nei pochissimi giorni antecedenti il Consiglio sembrava rispondere ai criteri che avevamo richiesto. Successivamente, grazie alle segnalazioni giunte dai territori siamo venuti a conoscenza della condanna a sei mesi di reclusione per abuso d’ufficio ottenuta dalla stessa D’Amelio non più tardi del 2007. Condanna sospesa e perciò non presente nel casellario giudiziale” continua la Ciarambino – “Avessimo interpellato prima gli attivisti dei territori, condividendo con loro i possibili dubbi su una scelta così importante, non saremmo incorsi nell’errore di votarla. Un errore di metodo, la non condivisione, che ci ha condotto ad un errore di merito: votare una persona condannata. Ci scusiamo con gli attivisti e i sostenitori del M5S che si sono sentiti traditi da una scelta, che, alla luce degli elementi emersi, non è più sostenibile. Ne siamo profondamente rammaricati”. Insomma, i grillini si leccano le ferite di quel voto che non ha fatto ingranare ai sette neo consiglieri la marcia giusta.
A rispondere però ci pensa la stessa Rosetta D’Amelio che con un post su Facebook quasi si beffa di loro: “I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle possono stare tranquilli. In data 21 marzo 2011, infatti, la sentenza della Corte d’Appello di Napoli ha cancellato il reato”. Chissà se questo gli attivisti lo sapevano.