Blocca la figlia di 3 anni in auto e le dà fuoco. Una storia orribile accaduta a New York: un 39enne, Martin Pereira, ha bruciato viva la piccola. Si sospetta si sia trattato di un atto di vendetta contro la sua ex compagna, madre della bambina, che da poco tempo lo aveva lasciato.
Da circa un mese, tra Martin Pereira e la sua compagna, Cherone Coleman, era in corso un’accesa discussione su chi dovesse avere la custodia della loro bimba di 3 anni, Zoey. Stando a quanto riferisce il New York Post, i due si erano lasciati da circa un mese e sembra che la decisione l’avesse presa Cherone.
Come ha raccontato la zia della piccola Zoey, di recente, dopo la rottura, il 39enne si era comportato “come un pazzo“. Domenica sera, l’uomo aveva portato via di casa la piccola Zoey senza il consenso della madre, poi aveva minacciato un parente della donna di farle del male. Poi il tragico epilogo: l’uomo ha appiccato il fuoco. Le fiamme hanno avvolto la vettura e il corpicino della piccola Zoey, rimasta chiusa all’interno.
Spento il fuoco, la bambina è stata estratta dall’auto e i medici accorsi sul posto hanno tentato di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare, la bambina è morta. È stato impossibile estrarla prima perché l’uomo aveva bloccato gli sportelli dell’auto dall’interno con delle catene. Al momento, Martin Pereira è in custodia della polizia in ospedale. Infatti, ha riportato ustioni di secondo e terzo grado. Prima che uccidesse orribilmente la figlia di 3 anni bruciandola viva, Martin Pereira era già stato arrestato per oltraggio alla corte e, nel 2013, era finito in manette ben due volte per molestie sessuali. Entrambi i genitori erano stati segnalati per maltrattamenti sulla bambina, ma i servizi sociali indagavano solo la madre della piccola. In lacrime la zia di Zoey che ha detto al New York Post: “Devo essere onesta. Spero che muoia“.