Era in piazza Nazionale ed ha assistito a quella terribile scena. Non è rimasta, però, indifferente voltando la testa dall’altra parte e non è fuggita senza far nulla. Ha memorizzato i numeri della targa del sicario che fuggiva via a bordo di una moto dopo aver sparato e lasciato a terra il pregiudicato Salvatore Nurcaro e la piccola Noemi.
E’ arrivata da una donna la svolta decisiva per le indagini che hanno portato al fermo dell’indagato Armando Del Re, accusato del raid dello scorso 3 maggio nel quale è rimasta gravemente ferita la piccola di 4 anni. La testimone ha comunicato ad un poliziotto i numeri della targa della moto (non le lettere) e da lì grazie ai sistemi ottici di rivelazione si è riusciti ad identificare il veicolo, una Benelli gialla rubata qualche anno fa, e le via di fuga del pistolero.
Ieri il sospettato è stato ascoltato dal gip di Siena (è stato fermato in quella zona) ma si è difeso dicendosi innocente e massacrato dai giornali e dall’opinione pubblica. Il giudice si è riservato di decidere sulla convalida del fermo e domani si dovrebbe capire se Del Re resta in carcere. Il 28enne ha detto di essere stato col fratello fino alle 16, poi di essere tornato a casa perchè doveva recarsi con la moglie a chiedere informazioni per un mutuo ma l’appuntamento sarebbe saltato perchè la donna aveva dimenticato i documenti ed infine sarebbe andato da un podologo di San Giovanni a Teduccio ma avrebbe rinunciato perchè “c’era troppa folla”. Ha ammesso di conoscere Nurcaro ma ha negato di avere contrasti con lui. Gli inquirenti al momento indagano su un debito di droga per una grossa partita di sostanza (“centinaia di migliaia di euro” come riporta Repubblica).
Il punto principale da chiarire resterebbe quello dei vestiti usati per il raid. Quattro minuti dopo le 16.59, infatti, ad un chilometro di distanza, spunta un altro fotogramma che inquadrerebbe Armando Del Re, con abiti diversi in sella alla stessa moto. Possibile? Si sarebbe cambiato gli abiti, provando ad eludere eventuali controlli, magari immaginando che la zona di piazza Nazionale (tra banche e caserme) è piena di telecamere. Circostanza complicata da chiarire.
Prima del suo fermo era stata effettuata però anche una consulenza antropometrica. Qualche giorno prima di venire bloccato era stato convocato in Questura e lì gli investigatori avevano cercato riscontri su andatura della camminata e fattezze fisiche alla ricerca di analogie con l’uomo con il giubbotto nero ripreso dalla telecamere mentre esplode i colpi. Intanto la piccola Noemi resta in via di miglioramento al Santobono.