Napoli, furti al Vomero con la tecnica “del giornale” o “della giacca”: arrestato specialista. VIDEO

È un senza fissa dimora, 47enne, di Napoli. Armando Leone è stato fermato dai Carabinieri della Stazione Vomero-Arenella per furto aggravato e utilizzo indebito di carte di credito.

Il 14 marzo è entrato in una gioielleria di via Luca Giordano con la scusa di comprare un bracciale. Non gradendo quello che gli aveva mostrato il gioielliere ha chiesto di vederne un altro. Il gioielliere ha aperto un’altra vetrina e, appena si è voltato di spalle, Leone gli ha rubato lo smartphone che teneva sul banco.

L’11 aprile, fingendo di essere interessato a fare shopping in un negozio di scarpe in via Scarlatti, ha rubato la borsa che una cliente aveva lasciato su un divanetto mentre provava dei capi. La borsa in pelle ha un valore di 1.200 euro, lo smartphone che c’era dentro di 300 euro inoltre c’erano gioielli e contante: il bottino totale è stato di 4mila euro.

L’8 maggio ha rubato un portafogli in un bar di via Francesco Fracanzano. È entrato con nonchalance ed ha preso dal banco un giornale gratuito. Non lo ha letto bensì lo ha usato per coprirsi la mano che ha infilato nella borsa di una signora per sfilare il portafogli. poi ha riposto il giornale ed è andato via. Il bottino è stato di 180 euro e un bancomat.

Con quella carta leone ha poi fatto acquisti: prima in un grande negozio di elettronica da cui è uscito con 2 nuovissimi smartphone e poi in un negozio di abbigliamento in cui ha comprato un paio di jeans. I Carabinieri, che lo avevano identificato grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nei negozi, lo hanno fermato nel corso di un servizio di osservazione e pedinamento mentre si aggirava per il vomero, probabilmente scegliendo l’obiettivo successivo.

Era vestito come quando aveva rubato il portafogli nel bar ed aveva nella borsa i jeans appena comprati, ancora con l’etichetta attaccata. i militari gli hanno quindi sequestrato il giubbino ed i pantaloni. Il fermato è stato associato al carcere di Poggioreale e, dopo la convalida da parte del G.I.P. del Tribunale di Napoli, sottoposto all’obbligo di dimora a Caserta e all’obbligo di firma.

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