Milano, uccide di botte il figlioletto nel cuore della notte. Svelato il movente: “Non avevo sonno”

Non riuscivo a dormire, mi sono alzato dal letto e l’ho picchiato”. Sarebbe questo l’unico, terribile movente che avrebbe spinto il 25enne Aliza Hrustic a uccidere il proprio bambino di 2 anni nel suo appartamento in via Ricciarelli 22, nella periferia ovest di Milano.

Hrustic è stato fermato ieri pomeriggio con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal maltrattamento e dalla minore età della vittima, il terzo figlio che aveva avuto da sua moglie Silvija Z., una croata di 22 anni che è incinta. Attorno alle 5 l’uomo ha chiamato il centralino del 112 dicendo all’operatore sanitario che il bambino stava male. In sottofondo si sentiva il pianto della madre.

Il 25enne si sarebbe alzato nella notte tra martedì e mercoledì, non aveva sonno: agitato, si reca nella stanza da letto del bimbo, lo sveglia e comincia a scaricare la sua violenza sul corpicino del figlioletto di due anni, uccidendolo poi con un colpo alla testa sotto gli occhi sgomenti della moglie, una donna di 22 anni da cui ha avuto tre figli.

Quando i paramedici sono arrivati sul posto c’era solo lei, col volto stravolto dal dolore, che ha subito indicato il marito come autore dell’omicidio. Intanto Hrustic è scappato portando via con sé le due figlie che hanno 3 e poco più di un anno (il quarto figlio, il maggiore, si trova in Croazia). Gli agenti della Squadra mobile lo hanno individuato già alle 12.30, quando si sono presentati alla sua porta non ha opposto resistenza e ha ammesso la sua responsabilità.

«Non è stato in grado di spiegare precisamente cosa gli è venuto in mente in quel momento – ha detto il capo della Mobile, Lorenzo Bucossi – non sappiamo se il bambino stesse piangendo, ha solo raccontato che non riusciva a dormire e che aveva fumato hashish. Si è alzato e, in preda a un accesso di rabbia incomprensibile, lo ha picchiato a morte».

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