Clan del casalesi: 11 milioni di euro di sequestro per l’imprenditore Grassia

La Direzione investigativa antimafia di Napoli sta ultimando l’esecuzione di un decreto di sequestro beni per un valore di 11 milioni circa nei confronti dell’imprenditore aversano Francesco Grassia, 70 anni. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione misure di prevenzione. L’indagato nel giugno del 2000 venne tratto in arresto perché indicato come appartenente alla Camorra, insieme a Vincenzo Zagaria, Francesco Biondino e Dario De Simone, operante nell’agro aversano.

Grassia, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe avuto il compito di fornire continuo appoggio logistico agli affiliati, di nascondere armi, di riscuotere i proventi delle estorsioni, di reinvestire gli illeciti proventi delle attivita’ del clan. I collaboratori di giustizia, concordemente, lo hanno descritto come imprenditore organico al clan dei Casalesi, fazione Zagaria, particolarmente attivo nella riscossione di tangenti e reinvestimento degli illeciti proventiL’imprenditore, oltre a riciclare il denaro del clan in attivita’ lecite, ha fornito appoggio logistico agli affiliati, nascosto armi, importato armi anche da guerra dalla ex Jugoslavia, riscosso il ‘pizzo’ delle estorsioni.

Negli anni ’90, tra l’altro, acquisto’ un complesso immobiliare, una ex fabbrica ad Aversa, a un prezzo inferiore rispetto al mercato proprio per la capacita’ di intimidazione che gli veniva dall’appartenenza al gruppo di Zagaria. Gli immobili e le societa’ sotto sequestro sono prevalentemente nell’Aversano. In particolare, si tratta del capitale sociale e del patrimonio di due imprese di costruzioni (Aversa srl e Industrial srl), delle Officine meccaniche Sessane srl, della Barca srl, della Maiora srl, della Emmegi srl (questa con sede a Napoli), di un immobile con 6,5 vani e garage e cantina, di un fabbricato e in immobile a Teverola, e di tre conti correnti per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro.

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