Giugliano, caos al Pareo Park. Chiesto rimborso del biglietto, partono analisi dell’ASL

Una domenica di caos quella che si è registrata ieri al Pareo Park di Licola. Nel pomeriggio è esplosa una vera e propria psicosi nella piscina del più grande parco acquatico del Sud Italia per la comparsa di presunte ulcere, bolle ed eritemi sul corpo di decine di bambini.

Almeno 150 i piccoli portati al pronto soccorso per accertamenti tra Napoli e Pozzuoli. Condotti in infermeria a una ventina di essi sono state praticate le prime cure tamponando le dolorose bollicine sollevatesi e scoppiate sotto la pianta dei piedi. A quel punto, il gestore del parco, per precauzione, ha diramato un avviso tramite megafono con cui ha invitato le persone a uscire dall’acqua e a restare sotto gli ombrelloni. La situazione però è presto degenerata: si è formata a una ressa e decine di persone hanno chiesto il rimborso del biglietto.

Per evitare che si venisse alle mani, la direzione del parco ha chiamato la Polizia, alle cui volanti si sono presto aggiunte le sirene dell’ambulanza allertata dai genitori presi dal panico. «La maggior parte dei bambini che hanno fatto il bagno – spiega al Mattino una mamma di una bambina di 6 anni e mezzo – ha accusato gli stessi sintomi. Mia figlia ha fatto il bagno verso le 11, a mezzogiorno l’abbiamo sentita lamentarsi per la presenza di un po’ di sangue sotto i piedi. Pensavamo a un taglietto, poi ci siamo resi conto che erano bollicine che si erano rotte. L’abbiamo fatta medicare. Alle 15 è arrivato l’annuncio di uscire dall’acqua. Pensavamo si trattasse di qualche evento atmosferico. Sono andato a verificare per capire cosa stesse succedendo e ho visto la ressa con tanti bambini che piangevano. Siamo andati via, al Santobono. Anche se non sarà nulla di grave ho speso 45 euro di farmaci e trascorso una giornata infernale. Ho sporto denuncia alla polizia di Pozzuoli. Ci siamo tutti preoccupati molto».

La replica del proprietario del Pareo Park, Vincenzo Schiavo, invece, smentisce a il Mattino ogni pericolo di contaminazione: «L’acqua delle nostre piscine è controllatissima, facciamo prelievi ogni due ore e tutte le analisi sono risultate regolari, così anche i controlli di qualità. Abbiamo avuto una ventina di richieste di medicazioni per bambini con piccole bolle e macchie rosse sotto i piedi ma ad un certo punto si è scatenato il panico. Molti chiedevano il rimborso del biglietto (che non è stato accordato ndr). Da qui è nata una ressa con urla e animi esasperati. Per precauzione siamo stati noi a chiamare la polizia. Poi, per facilitare l’uscita dai varchi non abbiamo fatto pagare il parcheggio. Dalle prime notizie anche i prelievi della Asl sono risultati negativi. Credo ci sia stato un eccessivo allarmismo. La presenza di cloro nell’acqua è risultata nella norma, alcune manifestazioni come l’arrossamento degli occhi poi sono del tutto fisiologiche. Pensiamo che le piccole manifestazioni cutanee siano compatibili con l’esposizione all’acqua e al sole per molte ore nel primo bagno della stagione».

Sul caso si è messa anche l’ASL. L’azienda sanitaria ha già effettuato dei prelievi a campione dall’acqua delle piscina e ripeterà le analisi anche oggi. «Cercheremo di individuare la causa per fare in modo che non accada più», fanno sapere dall’azienda.

 

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