Torre Annunziata, operazione antidroga “Lady Poverelli”: in manette mamma, papà e figlio. I nomi

Torre Annunziata. Blitz antidroga al Parco Poverelli di Torre Annunziata. In manette sono finiti Rita Ferraiuollo, 37 anni, Andrea Evacuo, 40 anni, e Pasquale Evacuo, 23 anni.

L’arresto

Gli agenti del Commissariato di Pubblicata Sicurezza di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura, hanno eseguito la misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata. I tre sono responsabile in concorso tra loro di essersi avvalsi di minorenni, in particolar modo di un bambino di 10 anni. I poliziotti hanno rinvenuto all’interno di una palazzina del parco Parco Poverelli un involucro contenente circa 20 grammi di cocaina e sequestrato la sostanza stupefacente. 

Nel frattempo gli agenti hanno accompagnato Rita Ferraiuolo in ufficio e poi l’hanno condotta presso la Casa Circondariale Femminile in Pozzuoli. I poliziotti hanno successivamente tratto in arresto Andrea EVACUO e Pasquale EVACUO, rispettivamente marito e figlio della Ferraiuolo, questi ultimi già ristretti presso la Casa Circondariale di Poggioreale di Napoli.

L’inchiesta

L’inchiesta ha, pertanto, consentito di accertare che al primo piano di una “Palazzine dei Poverelli“ era stata allestita una piazza di spaccio dalla famiglia Ferraiuolo-Evacuo.

In particolare Rita Ferraiuolo si occupava di organizzazione l’attività illegale, mentre il marito Evacuo Andrea, pur sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, partecipava attivamente alle cessioni ai clienti che si recavano al domicilio.

Il figlio Pasquale, ex calciatore del Sorrento, aveva il compito di le consegne dello stupefacente recandosi nei luoghi di volta in volta stabiliti, spingendosi sino alla penisola sorrentina dove aveva accreditato la propria immagine di “pusher”.

La ricostruzione

Le cessioni di droga venivano compiute prevalentemente dai pusher che di volta in volta si alternavano nella vendita della sostanza stupefacente. Quest’ultimi erano tutelati da vedette che monitoravano l’intera area, proprio sul viale principale delle Palazzine.

Gli spacciatori esaudivano le richieste di stupefacente degli acquirenti, i quali prenotavano la droga contattando direttamente la donna o il marito. Marito e moglie organizzavano la consegna che variava a seconda delle circostanze o della familiarità dei rapporti maturati con l’acquirente. Le indagini hanno consentito di individuare ogni singolo pusher, vedetta e fiancheggiatore.

 

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