“Mi impedivano di fare sesso”, mamma uccide le due figlie di 3 anni e 17 mesi

Regno Unito. “Mi impedivano di fare sesso”, mamma uccide le due figlie di 3 anni e 17 mesi. Uccidere i propri figli perché ostacolano la propria vita sessuale e i propri affari. È la colpa, orribile, di cui si è macchiata la 23enne Louise Porton, condannata all’ergastolo dalla Corte di Birmingham, nel Regno Unito, per aver soffocato le sue piccole, Lexi Draper di tre anni e Scarlett Vaughan di 17 mesi, a distanza di poco più di due settimane l’una dall’altra, nel gennaio scorso. 

Le bambine erano colpevoli, secondo lei, di intralciare la sua vita sessuale, perché, a quanto dimostrato dagli investigatori, l’assassina incontrava, prima virtualmente e poi fisicamente, degli uomini da cui poi si faceva pagare, per finanziare il suo shopping. Inizialmente la donna ha negato la sua colpevolezza ma gli inquirenti hanno raccolto prove schiaccianti che l’hanno incastrata. Sul suo cellulare infatti hanno trovato chiamate e chat con cui lei organizzava incontri sessuali in cambio di soldi, da depositare direttamente su un conto nella sua banca.

La Birmingham Crown Court che l’ha giudicata la dichiarata “calma e priva di emozioni” dopo la morte di Scarlett, la sua secondogenita. In questa seconda circostanza Louise Porton averebbe allertato i soccorsi pur sapendo che la figlia era già morta. La donna, nonostante abbia negato il suo coinvolgimento nelle morti delle bimbe, è stata giudicata colpevole. “Le mie figlie non sono mai state un inconveniente per me e ho adattato il mio stile di vita e la mia vita personale su di loro. Non so ancora come siano morte le mie figlie o cosa l’abbia causato.“: queste erano state le sue parole.

 

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