Arriva in prestito dal Chelsea il nuovo centrocampista del Napoli, Nathaniel Chalobah, classe 1994 e nativo della Sierra Leone. Il ragazzo, pupillo di Roy Hodgson, è un diamante grezzo che deve solo essere smussato e pulito per fare il grande salto perché ha un fisico da calciatore africano ed una mentalità di calcio profondamente europea, figlia del pragmatismo olandese e della serietà religiosa degli inglesi perchè Natahan nasce si in Africa ma da bambino si trasferisce in Inghilterra con la famiglia per tentare fortuna ed a 8 anni è già nelle giovanili del Chelsea che lo prende come… difensore.
Chalobah dagli 8 anni, e fino ai 14 quando è già un punto di forza dell’under16 inglese, è cresciuto con l’etichetta di “Nuovo Rio Ferdinand” cucita addosso perché era un centrale con ottime qualità tecniche e grande fisico che gli permettevano di uscire palla al piede dalla difesa Blues con una facilità disarmante. Ottimi piedi che gli permettono di fare lanci millimetrici ed ha un dribbling funambolico.
Quando il calcio comincia a farsi serio per lui, il ruolo cambia leggermente perché cresce di 6 centimetri in un annetto e viene passato qualche metro più avanti, diventa così un mediano muscolare con una tecnica sopraffina. Dominatore del gioco aereo. Qualità da rifinitore sopra dal comune, ottimo nell’anticipo, una velocità supersonica per il fisico che possiede, figlia delle lunghe leve, che gli permette di avere la possibilità di sbagliare, perché poi è in grado di recuperare i palloni persi.
Non sono fisiche però le sue doti migliori, bensì caratteriali. Gioca con la tranquillità del veterano e la consapevolezza di essere un predestinato, una sicurezza che arriva dall’aver giocato sempre con quelli più grandi di lui ai tempi delle giovanili: a 13 anni gioca nell’Under 16, 14 anni ha esordito nell’under 17 inglese, a 15 anni ne è diventato capitano, vincendo con la selezione britannica il campionato d’Europa di categoria, mentre giocava con le riserve del Chelsea, dove di solito ci sono i calciatori meno utilizzati dalla squadra maggiore e quelli di età compresa tra i 17 e i 20 anni. Quest’anno nella sfortunata spedizione inglese nell’Europeo Under21 ha brillato in coppia con Hughes, pilastro del Derby County, dove sembrava rivedere la coppia Lampard-Carrick a centrocampo. Squadra fortissima quella inglese ma, essendo inglesi, soggetti alla Legge di Murphy e quindi è andato male tutto ciò che poteva andare male
Ha sempre dimostrato grande versatilità e disponibilità dando la possibilità ai suoi allenatori di schierarlo all’occorenza anche nel ruolo di esterno, sia di centrocampo che di difesa, oltre che da centrale e anche da trequartista, senza che questo incidesse in negativo sulle sue prestazioni. L’Academy del Chelsea da un lustro a questa parte ha cominciato ad usare i metodi di allenamento dell’Ajax, il che “costringe” i propri giovani calciatori di movimento a giocare in tutti i ruoli del campo, tranne che in quello di portiere. Nell’Academy del Chelsea è un’istituzione, è considerato uno dei prodotti più interessanti formati negli ultimi anni. Infatti, nel centro sportivo dei “Blues” a Cobham c’è una sua gigantografia.
La sua carriera da professionista va di prestito in prestito invece: prima il Watford poi il Nottingham Forest, il Middlesbrough, il Burnley ed infine il Reading. Al Reading forse la sua miglior partita perché nella semifinale di FA Cup giocata contro l’Arsenal, il buon Nathan riesce a dominare sul centrocampo dei Gunners dimostrando tutte le sue doti atletiche e morali, perché nelle grandi partite lui c’è sempre. Il Reading perderà 2-1 quel match ma solo ai supplementari.
Arriva al Napoli con un carico di responsabilità importante. Deve avere fiducia in se stesso e il Napoli deve avere fiducia in lui. Può essere schierato sicuramente al posto di Valdifiori, al centro del centrocampo, davanti alla difesa perché da mediano puro, alla Mascherano per intenderci, ha dato il meglio in ogni squadra in cui ha giocato. Deve crescere per essere in grado di sostituire Allan e forse con Sarri sarà costretto a prendersi meno rischi di quelli che si prende di solito ma ha l’età dalla sua parte perchè con 21 anni ancora da compiere ha tutto per poter sfondare ed imporsi come uno dei migliori centrocampisti del nostro campionato.