Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha sciolto la riserva. Dopo un colloquio al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella, Conte ha ufficializzato i nomi dei ministri che lo affiancheranno nel nuovo esecutivo. Sono in tutto 21 ministri più il sottosegretario alle presidente del Consiglio: nove del Pd, dieci del Movimento Cinque Stelle (più il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro), uno di Leu e un tecnico al Viminale.
Le donne sono sette, tra le quali spunta il profilo tecnico del governo, Luciana Lamorgese che va al Viminale. Si evince, inoltre, una predominanza dei ministri meridionali: oltre al premier pugliese, sono nati al sud 11 ministri su 21. Due, invece, sono romani. Il giuramento avverrà domani alle 10 del mattino.
La squadra dei ministri. All’Economia andrà il dem Roberto Gualtieri. Alla Difesa Lorenzo Guerini del Partito democratico (renziano). Alla Giustizia confermato Alfonso Bonafede. Alle Politiche agricole la renziana Teresa Bellanova. Allo Sviluppo Economico il pentastellato Stefano Putuanelli. Agli Esteri Luigi Di Maio.
Ai Beni culturali Dario Franceschini che era già stato alla guida di questo ministero. Paola De Micheli andrà alle Infrastrutture. Roberto Speranza, di Leu, alla Salute.
All’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che era viceministro sempre all’Istruzione nel governo gialloverde. Al Lavoro Nunzia Catalfo (M5S), novità del nuovo esecutivo giallorosso. All’Interno il tecnico Luciana Lamorgese.
Sergio Costa è stato confermato all’Ambiente. Federico D’Incà ai rapporti con il Parlamento. Paola Pisano all’Innovazione (era assessore all’Innovazione al Comune di Torino). Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione. Francesco Boccia agli Affari regionali. Vincenzo Spadafora allo sport e politiche giovanili. Elena Bonetti, del Pd, alle Pari Oppurtunità. Enzo Amendola agli Affari europei. Il dem Giuseppe Provenzano sarà ministro per il Sud.