Campania, autunno col botto: tempesta di fulmini del 23 settembre

Decine e decine di fulmini hanno acceso la notte della Campania tra le due e le tre di notte del 23 settembre. Un fenomeno insolito dalle nostre parti. Tantissimi i residenti svegliati nel cuore della notte da una specie di “mezzogiorno” di lampi.

Gli esperti confermano: tempesta di fulmini il 23 settembre

Come confermano pagine ufficiali di meteorologia, ad esempio lightingmaps.org, la concentrazione di fulmini caduti tra le province di Napoli, Salerno, Caserta e Avellino nella notte, non ha precedenti negli ultimi anni. L’energia elettrostatica accumulata dal cielo in questi giorni ha generato una sequenza di scariche elettriche oltre la normale attività registrata durante i temporali.

I danni

La tempesta di fulmini del 23 settembre ha prodotto notevoli danni, soprattutto nella provincia di Caserta. Alcuni fulmini hanno colpito degli alberi a Casal di Principe nei pressi dello stadio. L’episodio più grave è avvenuto nel tratto grazzanisano di Brezza: in via Sant’Andrea, nei pressi di Diana Gas, un albero è venuto giù finendo su un’auto in transito. Il conducente del veicolo è stato colpito alla testa e immediatamente assistito dal servizio di emergenza. E’ stato condotto d’urgenza al pronto soccorso per un trauma cranico. Nella vicina Capua scenario simile tra via Pomerio e via Tifatina (nella foto), ma per fortuna senza contusi.

Il fenomeno

La scarica di un fulmine è un fenomeno elettrostatico che avviene solitamente nel modo seguente: dalla nuvola parte un canale ionizzato, detto canale di prescarica, che avanza nell’aria verso il basso, muovendosi a tratti con avanzamenti rapidi dell’ordine dei 50 metri e pause nell’ordine di 50 microsecondi, in maniera che la velocità media sia di circa 1metro/microsecondo. Quando il canale ionizzato, debolmente luminoso e con varie ramificazioni, raggiunge il punto di contatto con il suolo, una elevata corrente fluisce verso terra per la scarica quasi completa del canale ionizzato, detto scarica di ritorno, che si propaga verso la nube con una velocità di circa 0.1 – 0.3 volte quella della luce, rendendo progressivamente più luminoso il condotto del fulmine e le sue ramificazioni. Questo fenomeno si accompagna ad un’onda d’urto molto forte, ovvero il tuono, mentre l’attività luminosa è il lampo.

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