Operazione anti-droga a Palermo oggi, 1 ottobre: 23 le persone agli arresti (i nomi). Gli agenti della Polizia di Stato ha ha provveduto ad eseguire numerose misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo, nell’ambito di un’articolata attività d’indagine denominata “Green finger”. I 23 indagati rispondono a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti.
Palermo, arresti in mattinata. I nomi
Sono finiti n carcere Salvatore Drago Ferrante, 55 anni; Alessandro Longo, 36 anni; Alessandro Anello, 39 anni; Angelo Cacocciola, 41 anni; Tommaso Lo Verso, 41 anni; Giuseppe Faia, 33 anni; Francesco Antonino Fumuso, 52 anni; Giuseppe De Luca, 42 anni; Agostino Giuffrè, 55 anni; Giuseppe Bronte, 25 anni; Mohammed Essarrar, 63 anni; Tiziana Urso, 44 anni. Sono finiti, invece, agli arresti domiciliari Leonardo Alfano, 28 anni; Giuseppe Chiavello, 43 anni; Gaetano D’Amore, 38 anni; Gianfranco Di Benedetto, 29 anni; Vincenzo Di Maio, 33 anni; Pietro Lo Duca, 31 anni; Sebastiano Lorefice, 42 anni; Roberto Pasca, 41 anni; Calogero Rio, 57 anni; Johnny Salerno, 24 anni; Pasqualino Urso, 47 anni.
Le indagini: i due gruppi criminali
L’operazione costituisce epilogo e risultato di un’articolata attività di indagine avviata nel marzo 2015. Gli inquirenti hanno ricostruito l’esistenza di due distinte associazioni a delinquere, capaci, tramite diversi canali, di importare a Palermo ingenti quantitativi di stupefacente del tipo cocaina ed hashish. A promuovere il primo sodalizio criminale il pregiudicato Salvatore Drago Ferrante. Il criminale aveva creato un’associazione per delinquere finalizzata all’importazione di cocaina da Buenos Aires con l’invio di corrieri. Drago Ferrante veniva coadiuvato nelle molteplici attività organizzative da Giuseppe Faia e da Tommaso Lo Verso che eseguivano le direttive del promotore per le operazioni di importazione e trasporto della cocaina.
Del secondo sodalizio criminale era promotore Francesco Antonino Fumuso. Anche questa organizzazione era finalizzata all’importazione di ingenti quantitativi di hashish, attraverso contatti con soggetti stranieri operanti sul territorio nazionale. Tra di essi c’era Mohamed Essarrar marocchino, residente nelle Marche. Quest’ultimo era infatti responsabile dello smistamento in Italia di ingenti quantitativi di tale sostanza stupefacente per conto di fornitori nord-africani.
Il trasporto della droga
Dell’associazione facevano parte anche Giuseppe Bronte, Giuseppe De Luca, Agostino Giuffrè, all’epoca delle indagini latitante. I tre eseguivano le direttive impartite dal Fumuso per le operazioni di importazione e trasporto. L’attività dell’organizzazione era mirata all’approvvigionamento di ingenti quantitativi di hashish che inizialmente venivano stoccati in un magazzino di Vicenza, gestito da Giuseppe De Luca.
Quest’ultimo faceva spesso la spola tra Palermo ed il Nord Italia e assicurava e gestiva l’invio a Palermo dei vari carichi di hashish. Giuseppe De Luca, nella realizzazione delle attività delittuose, poteva contare nell’hinterland milanese sulla collaborazione di Agostino Giuffrè. La sostanza stupefacente veniva acquistata e trasportata dalla provincia di Milano, da Vicenza o dalla provincia di Alessandria verso Palermo. Gli inquirenti hanno ricostruito come l’associazione avesse acquistato 1000 chili circa di hashish da immettere a Palermo.