Da mesi Melito, da alcune settimane Mugnano sono in piena emergenza rifiuti. Basta camminare per le strade delle due cittadine dell’area Nord per ripiombare in un incubo che sembrava finito: marciapiedi stracolmi di rifiuti, sacchetti accumulati ovunque e strade sporche. Una vera disfatta se si pensa che le due città avevano avuto anche buoni risultati per la differenziata, con Mugnano che addirittura qualche anno fa fu citata sui quotidiani nazionali come “isola felice” nel campo rifiuti.
I motivi di tale situazione: per gran parte il fallimento della partecipata del Comune di Melito che ha trascinato la società partner dell’ente guidato da Carpentieri, la Sa.Gi., in un vortice di problemi e debiti. La Sa.Gi che gestiva anche Mugnano si è vista bloccare fondi e pagamenti. Da lì il baratro.
Sulla vicenda è intervento il Consigliere di opposizione a Melito Luciano Mottola che non ha usato mezzi termini: “Sono oramai cinque mesi che le strade a giorni alterni sono invase da materiale da risulta di ogni genere. I melitesi sono costretti a pagare le conseguenze della sciagurata gestione da parte dell’amministrazione Carpentieri della Melito Multiservizi, società di cui il Comune era socio di maggioranze e che, dopo aver accumulato debiti milionari, è ora in liquidazione. A questi vanno aggiunti i problemi della Senesi, società che nel frattempo ha sostituito la Multiservizi, che oltre a produrre disagi igienico-sanitari per la constante presenza di immondizia in strada, ha portato ad una repentina diseducazione, figlia dello scoramento e della rassegnazione, del cittadino melitese che oggi fatica nuovamente a differenziare i rifiuti”
I problemi di Melito e Mugnano si ripercuotono anche sulle città vicine: in particolare a Giugliano dove la zona della metro (Melito) e quella di Via Madonna delle Grazie (Mugnano) sono stravolte dall’emergenza. Proprio la Madonna delle Grazie è stata protagonista ieri di una rivolta contro i rifiuti. Un destino beffardo per un quartiere che durante l’emergenza di alcuni anni fa era l’unico lindo e che oggi invece è l’epicentro di una nuova munnezzopoli.