Giugliano. Aumenta Irpef, Sequino: “Lavoratori e pensionati come Bancomat”

“L’amministrazione Poziello aumenta ancora le tasse ed usa come Bancomat i lavoratori ed i pensionati giuglianesi. Dopo l’aumento della Tassa sui Rifiuti, adesso tocca all’IRPEF. Il Sindaco, il Presidente del Consiglio ed 11 suoi fedeli consiglieri, cioè i pochi ancora rimasti alla sua corte, anziché eliminare gli sprechi, dialogare con le forze politiche e cercare una soluzione alternativa alla cattiva gestione del denaro pubblico avuta in questi 5 anni, perpetrano la loro azione di governo colpendo stavolta lavoratori e pensionati giuglianesi”. A riferirlo è il consigliere comunale di Forza Italia Alfonso Sequino.

“La famiglia, anzichè rappresentare il fulcro dell’interesse politico ed amministrativo, viene nuovamente penalizzata. Ho chiesto, ma ancora non ottenuto, nell’ultima conferenza dei capigruppo, una riunione con tutte le forze politiche per discutere della questione finanziaria del nostro Comune che, a quanto dicono gli esperti, è molto vicino al dissesto finanziario e, in una città già senza servizi, questi rappresenterebbe un vero e proprio collasso”, prosegue Sequino.

Poi aggiunge: “Ottimizzazione della spesa, eliminazione degli sprechi e trasparenza sono principi che non appartengono a quel che resta della squadra di Poziello che ha un unico chiaro obiettivo. Fare cassa facilmente saccheggiando i cittadini per finanziarsi la campagna elettorale di giugno, organizzando, per le prossime festività, i soliti eventi di cattivo gusto e gettare fumo negli occhi dei giuglianesi”.

E sul consiglio comunale che si è svolto ieri, dice: “Ieri, infatti, in aula abbiamo cercato con gli strumenti della democrazia di far sì che ciò non accadesse e, nonostante il nostro dissenso e la mia richiesta di rinvio prontamente bocciata, è stato votato, senza se e senza ma, l’aumento di questa Imposta che porterà nelle casse del comune un gettito di oltre 2 milioni di euro, cifra corrispondente al denaro sprecato durante le festività natalizie di questi anni. C’è bisogno, oltre che di buon senso, di una svolta generazionale, non necessariamente anagrafica, ma sicuramente di idee per restituire ai cittadini ed alla città quella vivibilità, ma soprattutto quella serenità che manca da troppo tempo”, conclude Alfonso Sequino.

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