Marano. Cinque figli, dieci nipoti e tre pronipoti, un “palmares” di tutto rispetto, ma la cifra più imponente è il sessanta. Si perché Francesco detto “Ciccio” ed Emilia si dissero “si” nel lontano 1959, da allora una vita insieme.
Coetanei classe 1933, lui, prima operaio poi capocantiere insignito maestro del lavoro nel 1998 dal presidente della Repubblica Scalfaro; lei casalinga, in casa ad allevare Pasquale, Mena, Eugenio, Rosanna e Antonella.
Un amore nato in un palazzo nel vico operaio di Piscinola, ed è proprio nella chiesa del Santissimo Salvatore del quartiere napoletano si giurarono amore eterno. Così fu, così è stato. Una vita spesa per i figli, per la famiglia e per un grande amore, quello reciproco.
In mattinata la loro unione ha ricevuto la benedizione da Don Ciro della Parrocchia San Ludovico d’Angiò di Marano.
Dopo qualche decennio a Scampia, ora vivono a Marano. E nell’epoca del facile “mi sono innamorato di un’altra” o “tornatene da tua madre”, quello di Ciccio ed Emilia è un vero record oltre che essere un barlume di speranza per chi si innamora, nel tempo della crisi dei rapporti e della famiglia.
C’è un segreto? Forse si. L’abbiamo chiesto alla consorte Emilia: “Litigare, fare pace con un sorriso e dirsi le cose in faccia. In tutti questi anni ho avuto occhi solo per mio marito”.
I tempi sono cambiati, è vero. Ma l’amore dona coraggio e quando ci si ama davvero stare insieme sessant’anni è più facile.
E voi ve la sentite?