Tra poco, si sa, arriverà il due novembre e tutti noi porteremo il nostro doveroso saluto ai cari che non ci sono più. Peccato, però, che l’ultima azione che ognuno di noi fa in loro nome è commettere un abuso.
Sono, infatti, tutti abusivi i manifesti che annunciano i decessi affissi a Giugliano. Abusivi, quelli negli stalli occupati da chi paga regolamente la pubblicità. Abusivi, quelli che ricoprono i muri. Abusiva e indecorosa la scelta di trasformare le colonnine della Telecom in bacheche funebri.
La verità è che a Giugliano gli appositi spazi per gli annunci mortuari ce ne sono pochissimi e usati malissimo; un elemento che mina la già precaria condizione estetica del centro e delle periferie. Uno schiaffo alla civiltà, ma soprattutto alla memoria dei nostri cari, il cui nome è spiaccicato davvero ovunque e alle volte in maniera tale che i resti del manifesto non possono essere facilmente rimossi.
Se la mancanza di bacheche giustifica in parte le pompe funebri, questo di certo non le autorizza ad invadere qualsiasi spazio libero: la città andrebbe maggiormente rispettata e con lei i nostri defunti.
L’articolo 134 del regolamento di polizia mortuaria di Giugliano autorizza le imprese che organizzano i funerali a poter installare delle proprie bacheche su autorizzazione del sindaco per poter affiggere i propri annunci funebri. E sarebbe compito dell’amministrazione non solo spronarli ad un uso più consono dei muri della città ma anche multarle se non rispettano le regole.