India. Intrappolato per 3 giorni in un pozzo, al freddo e al buio. E’ morto il bimbo indiano di 2 anni. Una tragedia che ricorda quella di Alfredino, e più di recente quella di Julen in Spagna. Siamo in India: il piccolo Suhith Wilson non ce l’ha fatta dopo essere precipitato in un pozzo profondo 26 metri.
Morto il piccolo Suijith
Il piccolo Sujith era finito in una fessura di 30 cm di diametro mentre giocava vicino alla sua casa. I soccorsi hanno recuparato il corpo del piccolo utilizzando attrezzature speciali: era in stato di decomposizione. Verrà eseguita un’autopsia per determinare la causa del decesso. L’ipotesi più probabile è che sia morto soffocato. Avrebbe tentato di muoversi e risalire il pozzo ma senza successo. Le ricerche sono andate avanti per tre giorni. 72 ore atroci, durante le quali il bimbo ha sofferto il freddo, il buio e la fame.
Le operazioni di salvataggio
I soccorritori avevano calato nel pozzo una telecamera termica per monitorare la temperatura del bambino mentre gli veniva fornito ossigeno attraverso un tubo. Il piccolo non era cosciente ma respirava fino a domenica mattina: da allora non era stato più possibile controllare le sue condizioni perché era scivolato più in basso. I soccoritori hanno utilizzato una trivella per scavare una cunicolo parallelo al pozzo, ma la pala si è rotta a circa 10 metri dal bambino a causa del terreno roccioso. Il tentativo di salvarlo ha coinvolto squadre della Protezione Civile e dei Vigili del fuoco, e ha tenuto col fiato sospeso l’intero Paese, coinvolto dalla tragedia nei giorni in cui si celebrava la festività di Diwali, la più sentita in India.
I genitori del bimbo, che hanno un altro figlio di 6 anni, hanno organizzato un rito funebre al quale hanno partecipato centinaia di persone. Secondo il responsabile della Protezione Civile il bambino sarebbe morto quando è precipitato dall’altezza di 10 metri, dove era incastrato inizialmente, ed è stato soffocato dai detriti e dal fango che lo hanno ricoperto. La vicenda ricorda purtroppo il caso italiano, del 1981, di Alfredino Rampi a Vermicino, che si era concluso tragicamente.