Napoli. Operazione anti-camorra oggi, 6 novembre, a Napoli. Ben 22 arresti messi a segno dai carabinieri della Compagnia Napoli-Centro ai danni del clan Sibillo. L’operazione avviene nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.
Gli arresti nel clan Sibillo a Napoli
I militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di ventidue indagati. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di essere partecipi del clan Sibillo. L’accusa principale è di estorsione. I soggetti coinvolti avrebbero estorto denaro ai titolari di pizzerie e negozi di generi alimentari delle zone di San Gaetano e dei Decumani. Avrebbero inoltre partecipato ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti in quelle zone avvalendosi dell’uso di armi.
Il potere dei Sibillo
I reati sono stati commessi per agevolare le attività del clan Sibillo, articolazione satellite del sodalizio camorristico facente capo ad Edoardo Contini ed agli altri gruppi federati nella “Alleanza di Secondigliano”, particolarmente attivo nelle zone dei Decumani e dei Tribunali. Le indagini hanno consentito di accertare che proprio i vertici del clan, nella persona di Sibillo Pasquale, detenuto in carcere, hanno gestito il sodalizio inviando le direttive ai sodali in libertà. Per farlo, avrebbe utilizzato, per recapitare messaggi scritti, i congiunti che si recavano ai colloqui.
Il traffico di droga
La stessa organizzazione è dedita al traffico di rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti di vari tipi. Un gruppo criminale, riconducibile ai membri della famiglia di Napolitano Giuseppe e ad alcuni fornitori abituali esterni all’ambito familiare ha operato per agevolare le attività del clan Sibillo. I membri della cosca hanno tenuto i loro summit camorristici proprio presso l’abitazione dei Napolitano, sede della piazza di spaccio.
