Strozzato e colpito alla testa con pugni e schiaffi fino alla morte. Arrivano i dettagli definitivi sulla morte di Giuseppe Dorice, il piccolo ucciso dal patrigno Tony Essobti nella sua abitazione a Cardito.
La violenza
Così come spiega il Mattino, Tony avrebbe afferrato al collo il piccolo con una mano; con l’altra, invece, lo colpiva ripetutamente sul capo con un manico di scopa. Il bimbo avrebbe tentato disperatamente di opporsi finché, in debito di ossigeno, non non è riuscito più a difendersi «in una condizione incompatibile con la vita». A ricostruire i drammatici momenti vissuti da Giuseppe prima di morire è stato il medico legale Nicola Balzano, teste nel processo. E’ una «violenza brutale», spiega. La sorellina di Giuseppe avrebbe subito violenze simili. Balzano lo spiega durante il processo nel Tribunale di Napoli che vede imputata, oltre a Tony, anche la mamma del piccolo, Valentina Casa.
Il racconto del medico legale
Giuseppe è stato afferrato al collo, come nel tentativo di uno strozzamento. Il piccolo di sei anni, precisa il medico legale, ha anche cercato di opporre resistenza, ma erano troppo forti quelle botte alla testa sferrate con un manico di scopa che, alla fine, ne hanno «determinato una condizione incompatibile con la vita» e successivamente «il coma e poi la morte», «per traumi che hanno determinato l’interruzione delle fibre nervose del cervello».