Si chiamava Piyawat Harikun il 17enne thailandese morto di infarto dopo una prolungata sessione di videogames. Nelle ultime tre notti, secondo il racconto dei genitori, non si fermava mai. La mamma le portava il cibo nella stanza. La sua vita si consumava davanti al pc, tra giochi di ruolo e di azione.
La scoperta: morto davanti ai videogames
La mamma ha aperto la porta per vedere se tutto andasse bene quando ha scoperto il figlio accasciato a terra privo di vita, vicino al desk del computer. A quel punto ha provato a rianimarlo e ha chiamato il marito. Entrambi hanno tentato di rianimarlo, ma il ragazzo era pallido, immobile e non dava segni di vita. Quando i sanitari del pronto soccorso sono giunti sul posto ne hanno potuto solo constatare il decesso.
Una lesione cerebrale
Pyawat sarebbe deceduto per una lesione cerebrale provocata da una vera e propria overdose da videogiochi. La lesione gli avrebbe provocato un arresto cardiocircolatorio.Secondo quanto riporta il Daily Mail, l’assenza di sonno avrebbe causato uno stress tale al suo giovane fisico da danneggiare il cuor, che ha avuto un infarto. I genitori sono distrutti per l’accaduto, si rimproverano l’incapacità di aver saputo gestire la dipendenza del figlio dal gioco e hanno scelto di raccontare la loro storia perché non accada ad altri ragazzi e perché le mamma e i papà siano più vigili e rigidi di loro.
I sintomi
Un caso di epilessia da videogiochi si era verificato due mesi fa anche in Italia, a Casagiove. I sintomi da stress da videogames sono noti. Un’eccessiva esposizione ai videogiochi può provocare: alterazioni della vista, contrazioni muscolari, altri movimenti involontari, perdita di coscienza, confusione mentale e/o convulsioni. Secondo gli esperti, però, la loro pericolosità è maggiore per chi soffre di epilessia fotosensitiva e per chi, non avendo mai avuto una crisi, non sa di essere fotosensibile. Il motivo? La presenza, nelle immagini, di un eccessivo contrasto luminoso. Non la velocità dunque né il contenuto degli stimoli visivi, ma la differenza di luminosità tra gli elementi chiari e quelli scuri è in grado di scatenare una crisi di quella che i quotidiani hanno chiamato epilessia da videogame.