Fermati Gennaro Trambarulo e la convivente Carmela Pellegrini. I carabinieri di Castello di Cisterna hanno eseguito il decreto emesso dalla DDA di Napoli nel pomeriggio del 5 novembre ai danni di uno dei reggenti dell’Alleanza di Secondigliano.
Le accuse
Il Trambarulo e la compagna sono stati ritenuti responsabili a vario titolo dei delitti di violenza privata, usura ed estorsione continuate, aggravate dal metodo mafioso. Le vittime sono due imprenditori, operanti nell’hinterland nel settore alimentare e tessile. L’indagine – condotta dai carabinieri di Castello di Cisterna, coordinati dalla DDA partenopea – ha consentito di documentare la stipula di prestiti a usura.
Le somme versate alle vittime dovevano essere restituite con tassi a volte anche superiori al 50 % rispetto alla soglia legale. Gli importi pretesi erano di euro 250 mila e euro 500 mila, in varie rate a partire dall’anno 2002 e fino all’anno 2017, riscosse secondo modalità tipicamente mafiose. Le attività tecniche e le dichiarazioni delle persone offese hanno dato contezza della profonda prostrazione delle vittime. I due imprenditori, dopo la immediata consegna del danaro, dovevano pagare mensilmente somme di danaro a titolo di interesse, senza mai estinguere la somma capitale.
Chi è Trambarulo detto “O Muntato”
Trambarulo, già condannato in passato per associazione a delinquere di stampo camorristico, è un elemento di spicco del gruppo Mallardo dell’Alleanza di Secondigliano dopo la decapitazione dei vecchi boss. E’ ritenuto dagli inquirenti uno dei referenti della cosca sul litorale domitio. E’ indagato a piede libero anche per l’omicidio di Aldo Autuori, avvenuto a Pontecagnano nel 2015. Nel luglio del 2017 fu arrestato a seguito di un inseguimento in autostrada da parte dei carabinieri.