Conte a Venezia, “5mila euro ai privati e 20mila agli esercenti. Mose in arrivo”

Il premier Guseppe Conte annuncia i primi aiuti a Venezia e ai veneziani dopo l’eccezionale acqua alta che ha sommerso buona parte della città. “Con il Consiglio dei ministri di oggi adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza per Venezia: c’è stato chiesto dal presidente della Regione”. Lo ha detto il premier al termine della riunione in Prefettura a Venezia con il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco Luigi Brugnaro. “Questo ci consentirà – ha spiegato – di varare già la prima dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso volte a ripristinare le funzionalità dei servizi”.

Il comitatone

“Abbiamo individuato la data del 26 novembre per riunire il Comitatone, un organo da me convocato per una governance su tutti i problemi strutturali di Venezia: grandi navi, Mose, maggiore coordinamento tra le autorità competenti”, ha aggiunto il premier.

Lo stato di emergenza

Il premier annuncia anche che “Nel Cdm adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza. Questo ci consentirà di varare le prime dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso e volte a ripristinare la funzionalità dei servizi. Per quanto riguarda invece il ristoro dei danni ci sono due fasi. La prima ci consentirà di indennizzare privati ed esercenti commerciali, sino a un limite rispettivamente di 5mila e 20mila euro. Questi soldi potranno arrivare subito. Chi ha danni più consistenti li quantificheremo con più calma e potranno essere liquidati”.

Super commissario per il Mose

“Sarà Elisabetta Spitz, ex direttore dell’Agenzia del Demanio, il super commissario per il Mose“. Lo ha invece annunciato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Conte dice che il Mose e quasi pronto e presto potrebbe entrare in funzione. La data dell’evento la precisa meglio la ministra delle Infrastrutture De Micheli spiega:  “L’obiettivo è di completarlo entro il 2021. “Spero però che ci siano utilizzi parziali anche prima”. La ministra aggiunge: “Ci sono stati forti rallentamenti sul progetto che oggi però è compiuto al 93%. Mancano gli ultimi 400 milioni. Sono stati appostati dal governo, non sono fermi per motivi burocratici. Non c’è niente di fermo, i lavori stanno andando avanti”.

 

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