Giugliano. E’ andato in onda ieri sera il servizio di Striscia la Notizia sulla pioggia di insulti piovuti sul primo cittadino di Giugliano da parte di numerosi adolescenti nelle recenti allerte meteo. Luca Abete e la sua troupe si sono recati qualche giorno fa nella terza città della Campania. L’inviato della trasmissione di Canale 5 ha fatto tappa all’istituto professionale Guglielmo Marconi per chiedere agli adolescenti cosa ne pensasssero.
Striscia la Notizia a Giugliano: le offese al sindaco Poziello
In occasione delle ultime allerte meteo il sindaco è stato pesantemente offeso sui social poiché non aveva disposto, come invece aveva fatto il primo cittadino di Napoli, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Ed è bastato non sottoscrivere l’ordinanza per scatenare le violenti reazioni da parte di numerosi adolescenti. “Sei una monnezza”, “scemo di me…”, “Chite…”, con questi epiteti sarebbe stato apostrofato da tanti ragazzini su Facebook, molti dei quali minorenni.
L’intervento di Luca Abete
All’esterno del presidio scolastico l’inviato del noto programma di canale 5 ha chiesto agli studenti se fosse giusto scagliarsi contro il primo cittadino oppure se il comportamento dei loro coetanei fosse, invece, da condannare. La loro risposta, però, non è quella che ci si aspettava: molti, infatti, hanno continuato ad inveire contro sindaco Antonio Poziello, insultandolo anche dinanzi alla telecamere.
Ma ci sarebbe anche una scena nella quale alcuni adolescenti avrebbero preso le difese di Poziello, prendendo così le distanze da chi lo ha attaccato sui social. Questa scena, tuttavia, sarebbe stata tagliata e non trasmessa durante il servizio.
Il post del sindaco Antonio Poziello
A commentare a caldo il servizio andato in onda ieri sera il diretto interessato: “La a-normalità è costituita da quei ragazzi sgrammaticati, che si sganasciano nel fare battuta su mia madre, che dov’è non se ne risentirà più di tanto. Che testimoniano di una povertà educativa diffusa e di un fallimento dei nostri sistemi socioeducativi”, ha sottolineato Poziello.
“Di una scuola che non sempre insegna. Di una famiglia che non sempre educa. Di servizi sociali che non sempre intervengono. Di battute che non sempre fanno ridere. Di scuole che quando piove non sempre vanno chiuse”, ha concluso il sindaco.