Marilyn Monroe è l’attrice che ha fatto la storia del cinema per il suo fisico e le sue interpretazioni. Tanti i misteri sulla sua morte. Consacrata però anche per i suoi ritratti di Andy Warhol, maestro della pop art, resterà una delle più grandi attrici di tutti i tempi. In molti la ricorderanno come la perfetta diva degli anni ’50, ma oltre ad attrice la Monroe è stata anche cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense.
Marilyn Monroe: l’infanzia tra case famiglia
Marilyn Monroe, pseudonimo di Norma Jeane Mortenson Baker, nasce a Los Angeles il primo giugno 1926. La sua è un’infanzia molto travagliata. Difatti la madre Gladys Pearl Monroe, essendo mentalmente instabile e non potendo provvedere fdinanziariamente alla sua crescita, la affidò ad una coppia molto religiosa di Hawthorne, una località a sud-ovest di Los Angeles. Marilyn Monroe, come scrisse nella sua autobiografia, My Story, seppe dell’adozione solo quando la madre adottiva in malo modo le disse di non chiamarla mamma.
Conosciuta la madre biologica Marilyn si trasferì con lei in una piccola casa bianca, insieme alla coppia britannica. Dopo pochi mesi, in seguito a una caduta dalle scale, sua madre, venne ricoverata al Norwalk State Asylum, dove le venne diagnosticata schizofrenia paranoide. Alla morte di quest’ultima, le autorità statali affidarano la piccola Marilyn a Grace McKeead un’amica della madre. Grazie a Grace conobbe il mondo del cinema e ne rimase affascinata. Quando però Grace si sposò Marilyn tornò in orfanotrofio e venne affidata a diverse famiglie con cui però non riuscì mai ad instaurare un buon rapporto. Per evitarle ulteriori sofferenze, Grace la convinse a sposare James Dougherty e nel 1941 alla sola età di 16 anni, Marilyn convolò a nozze. Questo matrimonio però pare che non rendesse felice nessuno dei due coniugi, che divorziarono nel 1946.
La carrierta da modella e l’esordio al cinema
Tra il 1941 e il 1946 Marilyn cominciò a lavorare presso Radio Plane. Un fotografo giunto in fabbrica per un servizio vedendo la ragazza ne rimase affascinato e le consigliò di intraprendere la carriera di modella. Richiesta che la ragazza accolse in maniera positiva e cominciò così a posare per diverse riviste riscuotendo grande successo.
Da qui cominciò la sua scalata verso il successo. Difatti nel 1946 Marilyn Monroe firmò il suo il suo primo contratto cinematografico della durata di sei mesi, per un compenso di 125 dollari a settimana. Il regista Lyon le consigliò di cambiare il suo nome di battesimo ed è proprio in questo periodo che nacque Marilyn Monroe.
Marilyn Monroe: la vita sentimentale
Tra il 1949 e il 1950, Hyde chiese ripetutamente a Marilyn di sposarlo, assicurandole che avrebbe lasciato moglie e figli per lei e promettendole una vita nel lusso, ma lei rifiutò. Il suo agente cercò anche di assicurarle la parte di protagonista in Nata ieri (Born Yesterday). Quando Hyde ebbe un attacco di cuore fatale a Marilyn, che era in sua compagnia, si incolpò della sua morte. Nel 1952, cominciò una relazione con il critico letterario Robert Slatzer, conosciuto anni prima. Dopo qualche giorno trascorso a Malibù i due viaggiarono fino a Tijuana dove si sposarono il 4 ottobre, ma annullarono l’unione soltanto 3 giorni dopo.
Marilyn Monroe conobbe poi Joan Crawford, con la quale ebbe l’unico rapporto saffico da lei confermato. Dopo qualche tempo scoprì che Crawford l’aveva definita volgare, considerazione dovuta, secondo Monroe, a un suo rifiuto dell’attrice come amante. Joe DiMaggio, giocatore di baseball dei New York Yankees, le chiese di sposarlo. I due si erano conosciuti nel 1951 e, dopo anni di corteggiamento, i due convolarono a nozze il 14 gennaio 1954, presso il municipio di San Francisco. La loro unione fu difficile fin dall’inizio, a causa delle loro personalità in conflitto. Difatti la gelosia di DiMaggio, che talvolta sfociava nella violenza, mal si conciliava con la vita mondana della Monroe.
Dopo il matrimonio con DiMaggio, fu per un breve periodo l’amante di Frank Sinatra. Si racconta che proprio per la frequentazione degli Strasberg perse sicurezza in sé stessa, cominciando a sottoporsi a sedute di psicoanalisi. Nell’aprile 1955, grazie a Collier, conobbe Greta Garbo. Per via di questo rapporto, l’FBI aprì un fascicolo chiamato Love story Marilyn-Greta.Nel mese di maggio, Monroe cominciò a uscire con il drammaturgo Arthur Miller, conosciuto ai tempi del film L’affascinante bugiardo. Il 29 giugno 1956 Monroe si sposò con Arthur Miller. Nello stesso periodo, si convertì all’ebraismo, motivo per cui i suoi film vennero proibiti in Egitto e Siria.
La consacrazione al cinema e il fisico da star
Nel 1953 avvenne la definitiva consacrazione che la portò a essere considerata una delle più grandi stelle del cinema. Darryl F. Zanuck, notando nell’attrice del potenziale recitativo, pensò a lei per il cast di Niagara, diretto da Henry Hathaway; il ruolo scelto per lei era quello di una femme fatale che trama per uccidere il marito. Il film, fortemente caratterizzato dalla presenza e dalla sensualità di Monroe, fu un successo. Le recensioni sull’attrice furono generalmente positive, anche se la critica rilevò che la sua recitazione fosse imperfetta. A rendere Marilyn Monroe un’icona di tutti tempi è anche il suo fisico. Difatti secondo Marlene Dietrich, la si può considerare “la prima vera sex symbol”. Divenuta modello a cui ispirarsi molte donne hanno cercato di rincorre le famose misure 90 60 90 che la diva a spesse volte ha dichiarato di possedere.
L’ascesa e la morte di Marilyn Monroe
Dalla personalità fragile Marilyn Monroe passò gli ultimi anni della sua vita in diversi ospedali psichiatrici. La dipendenza da alcol e da psicofarmaci della Monroe cominciò a minare la sua salute. Il 7 febbraio 1961, Marilyn, sempre più spesso preda di turbe psichiche, si recò volontariamente sotto il falso nome di Faye Miller all’ospedale psichiatrico di New York. L’ex marito Joe DiMaggio riuscì a farla uscire e a trasferirla al Columbian Presbyterian.
A maggio dello stesso anno subì poi un intervento chirurgico per correggere un blocco alle tube di Falloppio. Nel mese di giugno venne poi operata per calcoli alla cistifellea. Questi diversi interventi e le sue dipendenze non le permisero di girare alcun film per tutto il 1961. Frank Sinatra nel gennaio 1962 lasciò definitivamente Marilyn, annunciando il proprio matrimonio con Juliet Prowse e nello stesso periodo l’ex marito Miller convolò a nuove nozze con Inge Morath. Marilyn, sempre più provata da queste notizie, dimagrì perdendo sette chili.
Riguardo la morte di Marilyn Monroe avvenuta il 5 agosto 1962, all’età di trentasei anni vi sono molti misteri. Il cadavere di Marilyn, che era privo di vestiti e con in mano la cornetta del telefono, fu scoperto da Ralph Greenson. Secondo i medici che eseguirono l’autopsia, la morte di Marilyn era con “alta probabilità” un suicidio, dovuta a un’overdose di barbiturici. L’incerta ricostruzione degli eventi di quella notte, e alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico hanno dato adito a molteplici interpretazioni sugli eventi di quella notte e sulle cause della scomparsa dell’attrice.
Marilyn Monroe: pop art e l’incontro con Andy Warhol
Marilyn Monroe è diventata anche icona pop, grazie all’artista Andy Warhol. Quest’ultimo nel 1962 si ispirò alla diva per dar vita alla sua più celebre opera: Twenty-five Colored Marilyns. Una sequenza di 12 ritratti tutti uguali della Monroe in versione fumetto e dai colori vivaci che si susseguivano.