Gomorra si, Gomorra no. Impazza in città il dibattito in seguito alle dichiarazioni del sindaco di Giugliano Antonio Poziello, che ha reso noto di aver negato agli autori della serie l’autorizzazione di girare scene in città.
“Giugliano è una città con luci ed ombre. Ricca di contraddizioni, che vuole lasciarsi alle spalle l’onta del commissariamento. Che cerca occasioni di riscatto. Ma, soprattutto, Giugliano è diversa e distante dalla rappresentazione che ne diede la serie “Gomorra” – ha scritto sulla sua pagina Facebook il primo cittadino.
Dichiarazioni che hanno generato un vespaio di polemiche tra i cittadini. “Pare che Gomorra se la siano inventati gli autori della serie, ma ad esempio vorrei ricordare che la scorsa amministrazione è stata commissariata proprio per infiltrazioni camorristiche” – afferma un ragazza sui social.
Dalla parte del sindaco si schiera il leader di Forza Italia Luigi Guarino, secondo cui “Giugliano non deve uscire sempre in prima pagina così mortificata ed esposta alla mercé dei mass media. La serie tv offre modelli diseducativi basati sulla prevaricazione e l’arroganza. Per tale motivo condivido la scelta di Poziello”.
“Gomorra è una fiction che lancia messaggi diseducativi così come dice il sindaco, ma io non avrei negato le riprese perché è pur sempre una fiction” – sostiene invece Nicola Pirozzi –. Per il capogruppo del Pd “sarebbe meglio se Poziello si impegnasse concretamente nella lotta alla microcriminalità e alla criminalità organizzata, spronando le forze dell’ordine ad un più capillare controllo del territorio e garantendo la trasparenza degli atti amministrativi”.
In disaccordo con il sindaco è anche Nicola Palma, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle. “Sappiamo benissimo che Giugliano non è Gomorra. È stato il nostro slogan nell’ultima campagna elettorale – afferma Palma -. Stiamo facendo sforzi immani per riportare legalità in questo territorio e siamo grati al Sindaco per avere rispolverato il nostro refrain. Per il resto, non crediamo che vietare le riprese di una fiction, che neppure a noi piace, possa in qualche modo migliorare l’immagine della nostra città nel mondo. Molto più efficace creare e promuovere legalità a 360º come stiamo tentando di fare ogni giorno con tutte le nostre forze. A partire dal ricorso al TAR e alle denunce penali appena presentati”.
Infine, opinioni discordanti provengono anche dal mondo della cultura. Secondo lo scrittore giuglianese Massimo Cacciapuoti “Non è negando il permesso di girare una fiction che si risolvono i problemi della città. E’ un po’ come nascondersi dietro a un dito. Credo che Giugliano sia un Comune dove la camorra è un fenomeno altamente pervasivo. Gomorra non servirà di certo a risolvere la situazione ma negare la serie non servirà a farci sentire migliori”.