Scampia, violenta la nipotina: il papà uccide il nonno pedofilo. “Ergastolo per Spavone”

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Abusava della figlia e lui lo uccise. Chiesto l’ergastolo per il 35enne Emanuele Spavone, che lo scorso febbraio ammazzò a colpi di pistola il suocero, Antonio Crisanti, 63enne di Scampia. Il pubblico ministero della Procura di Milano, Monza Di Marco, ha chiesto il fine pena mai per il 35enne.

L’omicidio di Rozzano

L’omicidio risale allo scorso 25 febbraio e avvenne a Rozzano, in provincia di Milano, all’esterno di un supermercato. Spavone, in compagnia di un complice, Achille Mauriello (che guidava lo scooter da cui partirono i colpi) aveva scelto di vendicarsi così del nonno della bambina, indagato per aver violentato la nipote di pochi anni. Un omicidio efferato, che divise l’opinione pubblica tra chi legittimava una vendetta così cruenta e chi invece affermava la necessità di affidarsi alla giustizia.

Il processo: chiesto ergastolo per Emanuele Spavone

Oggi il pm di Milano, Monia Di Marco, ha chiesto due condanne all’ergastolo sia per il presunto killer che per il complice. La richiesta per omicidio premeditato aggravato è stata formulata nel processo con rito abbreviato davanti al gup Aurelio Barazzetta. Processo che è stato rinviato al prossimo 9 gennaio per la sentenza. Quel 25 febbraio, al Palazzo di Giustizia di Milano, si era concluso un incidente probatorio nel quale la bimba di otto anni aveva parlato degli abusi che avrebbe subito dal nonno. E in quell’occasione, davanti al giudice e alla madre della piccola, ossia la figlia del 63enne ucciso, era arrivata la conferma dei racconti già resi dalla bambina alla polizia in un’audizione protetta.

L’ammissione

L’interrogatorio dei due avvenne il giorno dopo l’omicidio e durò tutto il pomeriggio. Spavone ammise le sue responsabilità e spiegò di aver avuto un “black out” mentale improvviso alla vista del suocero che avrebbe abusato della figlioletta. I due, quando sono usciti dalla caserma di Rozzano, furono accolti dall’applauso di una decina di persone, a quanto si apprende tutti loro parenti, che li attendevano in strada.

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