Un asteroide oggi “sfiorerà” la Terra, gli esperti: “Ha le dimesioni di un bus”

Nella giornata di giovedì 2 gennaio 2020 un asteroide oggi sfiorerà la Terra. Infatti il nostro pianeta vedrà il passaggio di un grosso sasso proveniente dalle profondità dello spazio siderale. Il momento di massimo avvicinamento è atteso per le ore 15:00 ora italiana. Lo ha fatto sapere la Nasa attraverso i suoi canali web ufficiali.

L’Agenzia Spaziale Americana non manca di indicare anche altri dati, come ad esempio la velocità dell’asteroide oggi atteso ad un tiro di schioppo dal nostro pianeta, tenendo in considerazione quelle che sono le unità di misura su scala cosmica. Il grosso macigno siderale è chiamato 2019 AE3 e transiterà all’incirca a 1,6 milioni di chilometri da quella che è casa nostra nello spazio. Il percorso di AE3 sarà tracciabile tramite il sito web theskylive.com. Si tratta di un portale dedicato proprio al transito di oggetti extraterrestri in prossimità della Terra.

Asterodi, di cosa sono fatti

Sono composti in prevalenza da roccia, con la presenza di diversi altri minerali. Nei casi in cui gli asteroidi siano invece composti prevalentemente da ghiaccio, si parla di comete. E questo fa si che si formi anche la caratteristica ‘coda’, composta da materiale che si consuma per le alte velocità e per la temperatura crescente mano a mano che una cometa si avvicina al sole. Si ritiene che in passato ci siano stati numerosi impatti di asteroidi con il nostro pianeta e con la Luna. Impatti dei quali restano ben visibili le tracce.

Cosa succederebbe se un asteroide colpisse la terra?

Le possibilità che un asteroide entri in rotta di collisione con il nostro pianeta, hanno ribadito gli esperti, sono tuttavia piuttosto basse e, ad ogni modo, la traiettoria degli stessi risulta piuttosto prevedibile, permettendo di elaborare delle strategie di difesa preventive. Nel libro intitolato Che odore ha il sole?, i meteorologi Simon King e Clare Nasir hanno argomentato che in caso di asteroide del diametro da 25 metri a circa 1 km, il danno provocato da esso sarebbe “di natura locale”, mentre un oggetto spaziale di dimensioni maggiori potrebbe portare distruzione “a livello globale”

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