Napoli. Volevano provare il coltello che avevano acquistato poche ore prima. E così alla prima occasione utile non hanno esitato a sferrare fendenti contro un ragazzo inerme. L’episodio di violenza si è verificato lo scorso 16 gennaio, a corso Garibaldi.
Napoli, baby gang in azione: minore accoltellato in strada
Hanno dai 15 ai 16 anni i ragazzi che hanno aggredito, senza alcun motivo, un loro coetaneo. Stando a quanto raccontato dal Mattino, il 16enne era di ritorno da un allenamento sportivo e aveva con sé una borsa da calcetto. La stessa con la quale per sbaglio ha urtato uno del branco. Sono bastate poche parole, qualche offesa, poi uno della baby gang ha sferrato diverse coltellate contro il malcapitato di turno.
Dopo averlo ferito, gli adolescenti si sono dati subito alla fuga. Le immagini di sorveglianza installate in zona – già acquisite dal pm che indaga sul caso – mostrano nitidamente quanto è accaduto e la fuga dei quattro ragazzini.
L’aggressione ai poliziotti a San Borgo Sant’Antonio
Il giorno dopo, il 17 gennaio, due dei quattro baby aggressori si rendono protagonisti di un altro episodio di violenza. Nel Borgo Sant’Antonio, a Napoli, una manciata di ragazzini, intenti a nascondere alberi e legnami per il fuocarazzo del santo locale, aggredisce e lancia petardi contro cinque agenti.
Quando si festeggia sant’Antonio c’è, infatti, l’abitudine di fare dei falò per strada che però, in alcuni casi, rappresentano un vero e proprio pericolo. La sera del 17 gennaio le forze dell’ordine intervengono per spegnere le fiamme, ma vengono aggrediti con sassi, petardi e oggetti lanciati dalla baby gang.
Il video su Facebook
Il consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli pubblica sul suo profilo il video dell’assalto, che immediatamente genera indignazione tra gli utenti. I ragazzi vengono riconosciuti e denunciati. Le immagini tradiscono uno in particolare, che subisce una perquisizione da parte dei Carabinieri.
Saltano fuori gli indumenti, da uno si passano a tre sospettati. I militari, intanto, sequestrano i telefonini cellulari usati per comunicare tra loro e un coltello a serramanico. Una volta dinanzi al pm, tre dei quattro hanno confessato, a partire proprio dall’acquisto del coltello e dall’aggressione del 16 gennaio scorso.