Sembra assurdo e invece è così: c’è qualcuno che ha seriamente associato il Coronavirus alla birra Corona. Al punto che l’azienda ha avuto un calo in Borsa e un danno di immagine.
Birra Corona, Coronavirus
Da quando il Coronavirus è diventato argomento di massa, in Rete sono comparsi decine e decine di meme che lo hanno associato alla birra corona. L’unica cosa in comune tra la birra messicana e il virus sta nel nome: Corona, appunto. Che i virus e la birra non abbiano alcuna relazione è quanto mai chiaro. E sembrerebbe scontato, se non fosse per le ricadute registrate dal sito YouGov, che dimostrano come la birra messicana sia finita per essere vittima di questa esilarante associazione. Perché nonostante possa sembrare assurdo, qualcuno può averci creduto.
I meme sui social network
L’associazione assurda e grottesca tra il Coronavirus e la birra Corona è nata sui social network, dove diversi utenti hanno iniziato a scherzare postando meme e video ironici. In uno si vede la famosa birra messa “in quarantena” in un carrello della spesa. In un altro c’è una bottiglia di Corona a distanza di sicurezza da un gruppo di bottiglie di un’altra marca, dotate di mascherina. Molti giocano sul nome della birra e su quello del virus partito dalla Cina.
Le ricerche su Google
Su Google le ricerche mondiali su “Coronavirus birra Corona” o “Virus Birra Corona” o “Beer virus” o “Corona beer virus” sono aumentate. Tanto che, alla fine, una portavoce dell’azienda – citata da diversi media, come Usa Today o Business Insider – ha dovuto precisare pubblicamente che “nel complesso, i nostri consumatori capiscono che non c’è nessuna connessione”.
Il Sole 24 Ore ha fatto notare come, secondo un’indagine di YouGov, il punteggio relativo al marchio Corona è sceso da 75 punti a 51 in queste ultime settimane. “Il trend tiene conto delle informazioni positive e negative che circolano, negli Stati Uniti, su un particolare brand”, spiega il giornale. Che aggiunge come l’intenzione di acquisto – anche se questa non è la stagione migliore per Corona, preferita in estate – è oggi al minimo da due anni.