Coronavirus, come si cura: le terapie e i farmaci adottati negli ospedali

Non esistono vaccini e non esistono terapie specifiche per curare il coronavirus, che non è una semplice influenza. Eppure esistono dei trattamenti adottati che risultano parzialmente efficaci nella lotta al Covid-19. Cellule staminali, lopinavir e remdesivir. Infine il tociluzumab.

Come curare il coronavirus: il CAStem

Il primo farmaco sviluppato dall’Accademia cinese per le scienze è a base di cellule staminali. Per ora è stata avviata la sperimentazione sugli animali e i risultati sembrano promettenti. E’ in corso però uno studio clinico per esaminare efficacia e terapia. Quattro al momento i pazienti che hanno ricevuto questo trattamento: tutti sono stati dimessi dall’ospedale dopo il recupero. L’Oms però non si esprime sul farmaco e invita a usare le terapie antivirali già sperimentate all’ospedale Spallanzani di Roma.

I farmaci: Lopinavir e remdesivir

Sembra produrre buoni risultati anche il lopinavir, un antivirale usato per l’infezione da HIV che funziona anche sulla famiglia dei coronavirus. In uso sperimentale anche il remdesivir, adottato nel controasto al più pericoloso virus Ebola e potenzialmente attivo anche contro l’infezione del Covid-19. Tali farmaci, spiega l’Istituto, «sono indicati dall’Oms come i più promettenti sulla base dei dati disponibili». In Cina, buoni risultati ha dimostrato pure una terapia che utilizza il plasma dei pazienti guariti ed uno dei malati di Covid-19, curato appunto con il plasma sanguigno raccolto da persone guarite, è stato dimesso nei giorni scorsi dall’ospedale della città-focolaio di Wuhan.

Cura per il coronavirus: il Ticilizumab

La sperimentazione però non si ferma qui. Persino un farmaco antifiammatorio normalmente usato contro l’artrite reumatoide, il tocilizumab, è usato nei casi gravi di coronavirus. Per ora i medici cinesi hanno avviato uno studio clinico su 188 infettati. A breve gli scienziati impegnati nel progetto renderanno noti i risultati per trasmetterli all’OMS. Intanto però corsa alla scoperta di un vaccino, che potrebbe rappresentare un affare per molte case farmaceutiche. Non solo in Cina, negli Usa e in Australia, ma anche in Italia esiste un progetto  dell’azienda di biotecnologie Takis e del consorzio Europeo EUImmunCoV. Tra poco inizierà la sperimentazione. Ad ogni modo, un vaccino non sarà messo in commercio prima del 2021.

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