Il presidente Donald Trump blocca tutti i voli dall’Europa agli Stati Uniti per i prossimi 30 giorni. L’obiettivo è di frenare la diffusione del coronavirus.
Trump, stop voli dall’Europa
In un raro discorso dell’Ufficio Ovale, Trump ha affermato che l’Unione Europea “non ha preso le stesse precauzioni” che gli Stati Uniti hanno messo in atto per contenere l’epidemia. Il Regno Unito non è incluso nel divieto di viaggio con il continente.
Trump ha anche affermato che “presto intraprenderà un’azione di emergenza” per fornire un cuscinetto finanziario alle piccole imprese e alle persone colpite dal coronavirus”.
Stop alle persone non alle merci: divieto per 26 paesi
Le restrizioni dei viaggi dall’Europa verso gli Usa si applicano solo alle persone e non alle merci. “Le restrizioni fermano le persone non le merci” ha twittato lo stesso Trump dopo poco. Nella notte il Dipartimento per la sicurezza nazionale ha spiegato che il divieto firmato dal presidente si applica ai 26 paesi europei che fanno parte dell’area Schengen. I cittadini americani e quelli in possesso di green card sono esentati dal divieto, così come i loro familiari.
L’Europa è la prima destinazione per i viaggiatori americani. Lo scorso anno le linee aeree hanno trasportato 72,4 milioni di passeggeri dagli Usa verso i paesi europei, secondo i dati del Dipartimento dei Trasporti.
Cosa accade ai voli nei prossimi giorni?
Al momento la situazione per quanto riguarda le compagnie aeree dopo la notizia, American Airlines continuerà a volare per un’altra settimana a Parigi, Madrid e Barcellona, per riprendere la normalità a maggio. United Airlines manterrà i normali scali fino al 19 marzo, per poi dimezzare i voli per l’Europa. Norwegian Air cancellerà la maggior parte dei suoi voli verso gli Stati Uniti, ma continuerà a volare da Londra. Lufthansa volerà verso Chicago e New York e Washington, DC, da Francoforte, Zurigo, Vienna e Bruxelles. Ma fermerài voli diretti da Monaco, Ginevra e Düsseldorf.
Coronavirus in America
Il messaggio al paese è arrivato ieri al termine di una giornata drammatica sotto diversi aspetti. Anche in America c’è stato un aumento dei casi e dei decessi, la Guardia Nazionale è schierata nello stato New York per isolare una zona di contagio. Cancellati i comizi per la campagna delle elezioni presidenziali di novembre. E ancora Wall Street, dopo l’ennesimo calo superiore al 5%, ha ufficialmente decretato la fine di 11 anni di “bull market”, registrando un ribasso complessivo superiore al 20%.
Anche lo sport è fermo negli Stati Uniti: l’Nba ha sospeso il campionato di basket perché un giocatore degli Utah Jazz è risultato positivo. Infine la notizia che a essere positivi sono anche l’attore Tom Hanks e la moglie che si trovano però in Australia.
Trump: “Una orribile infezione”
Fino ad ora Trump aveva sminuito l’epidemia. Il motivo era dato dal non voler alimentare il panico, e dal timore che questo provochi una crisi economica capace di mettere a rischio la sua rielezione a novembre. Il tono ieri è cambiato. Pur continuando ad esaltare le decisioni prese finora, il capo della Casa Bianca ha ammesso l’esistenza dell’emergenza definendola una “orribile infezione”.
I test negli Stati uniti
Diversi esperti hanno accusato l’amministrazione di aver frenato la risposta, sottolineando che i dati sui contagi negli Usa non sono attendibili perché sono stati fatti troppi pochi test. Trump però ha affermato che “questo è il più aggressivo e completo sforzo per fronteggiare un virus straniero nella storia moderna. L’Unione Europea ha fallito nel prendere le stesse precauzioni e restrizioni dei viaggi dalla Cina e da altri punti caldi. Come risultato, un ampio numero di nuovi centri di contagio negli Stati Uniti sono stati seminati dai viaggiatori dall’Europa. Quindi “per impedire a nuovi casi di arrivare sulle nostre coste, sospenderemo tutti i viaggi dall’Europa agli Usa per i prossimi 30 giorni”.
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