In arrivo nuovo decreto Conte: cosa prevederà decreto liquidità, scuola e chiusura tribunali

Oggi consiglio dei ministri per varare un nuovo decreto Conte. Il premier ha riunito a Palazzo Chigi i capi delegazione dei partiti di maggioranza con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.

Il Consiglio dei ministri è chiamato a varare, nelle prossime ore, l’atteso decreto liquidità. La trattativa resta delicata e al centro delle tensioni interne alla maggioranza non c’è solo la quota di garanzia statale da assicurare per i prestiti bancari alle imprese ma, soprattutto, il ruolo di Cassa Depositi Prestiti.

Nuovo decreto Conte oggi

Nel cdm di oggi saranno esaminati il decreto per la liquidità alle imprese, il decreto per la scuola, il rinvio delle elezioni amministrative e il probabile rinvio al 3 maggio della chiusura dei tribunali. Inoltre approderà nella riunione convocata stamattina anche il provvedimento sul ricorso al golden power. Questo per tutelare gli asset strategici nazionali da eventuali speculazioni internazionali e scalate ostili di soggetti stranieri. Nel dl liquidità sarà inserita una ulteriore sospensione delle scadenze fiscali. Ma è il tema delle garanzie ai prestiti alle aziende a tenere banco.

La dotazione del Fondo di Garanzia per le Pmi salirà a 7 miliardi, con la capacità di generare liquidità fino a 100 miliardi. La garanzia al 100%, senza valutazione del credito, è per i prestiti fino a 25mila. Per i prestiti fino a 800mila euro la garanzia è al 100% ma con una valutazione della solvibilità. Ad immettere garanzie nei prestiti alle grandi aziende – e occuparsi della valutazioni di solvibilità – sarà Sace che, tuttavia resterà una controllata di Cdp.

L’ipotesi cabina di regia con governatori e sindaci

Il prossimo passo sarà quello di valutare la parziale riapertura. E per farlo, Conte potrebbe istituire una cabina di regia che comprenda un numero ridotto di governatori e sindaci, oltre ai rappresentanti delle parti sociali e del comitato scientifico.

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Nuovo decreto Conte: agevolazioni prima casa

Sospesi fino al 31 dicembre 2020 i termini per le agevolazioni fiscali prima casa. I termini previsti, si legge nella bozza, “ai fini del riconoscimento del credito d’imposta per il riacquisto della prima casa, sono sospesi nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2020”. Tali termini torneranno a decorrere dal prossimo anno. In particolare, la sospensione riguarda il termine di 18 mesi dall’acquisto della prima casa, entro il quale il contribuente deve trasferire la residenza nel comune in cui e’ ubicata l’abitazione. Comprende anche il termine di un anno entro il quale il contribuente che ha ceduto l’immobile acquistato con i benefici prima casa deve procedere all’acquisto di altro immobile da destinare a propria abitazione principale, richiesto per non decadere dal beneficio.

Inoltre viene sospeso il termine di un anno entro il quale il contribuente che abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale deve procedere alla vendita dell’abitazione ancora in suo possesso. E’ inoltre prorogato il termine per il riacquisto della prima casa previsto ai fini della fruizione del credito d’imposta.

Sgravi mascherine

Credito di imposta anche sull’acquisto di mascherine e di altri dispositivi di protezione individuale. La disposizione estende “le tipologie di spese ammesse al credito d’imposta attribuito per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro” includendo quelle relative all’acquisto di dispositivi di protezione individuale (quali, ad esempio, mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari). Si estende anche all’acquisto e all’installazione di altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale. Si tratta ad esempio di barriere e pannelli protettivi”, si legge nella relazione al decreto.

Sono compresi anche i detergenti mani e i disinfettanti. Il credito d’imposta è attribuito a ciascun beneficiario, fino all’importo massimo di 20.000 euro, nella misura del 50 per cento delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, e comunque nel limite di spesa fissato in 50 milioni di euro.

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