Pozzuoli. “Sono stato io, l’ho ucciso io”. Sono le uniche parole che Filippo Lucignano (in foto a sinistra), 50 anni, operaio edile, ha pronunciato prima ai sanitari del 118 e poi ai poliziotti che erano giunti nella sua casa.
Omicidio Pozzuoli, la confessione del fratello
Nell’altra stanza, in bagno, c’era il corpo di Rosario (in foto a destra), 44 anni, riverso a terra in un lago di sangue. Il 44enne è stato raggiunto da quattro fendenti al petto, al torace e alla schiena.
Il dramma si è consumato verso l’una di mercoledì notte in una casa nei “carrarmati” di Toiano, al civico 19 di via Catullo. I due fratelli, entrambi celibi, vivevano insieme all’anziana madre. La donna è l’unica testimone oculare ed è stata subito ascoltata dagli agenti.
Come si legge su Cronaca Flegrea, i rapporti in casa non erano così idilliaci. Rosario faceva uso di droga e si era reso protagonista di minacce e violenza nei confronti della madre e del fratello maggiore. Abusi che non erano mai stati denunciati.
I soccorsi
Un crescendo di tensioni sfociate nel fratricidio dell’altra notte: Filippo era in bagno, con sé aveva un coltello, quando la discussione è degenerata, lo ha ferito più volte con la lama. Le urla hanno richiamato l’attenzione di un terzo fratello che abita in un appartamento attiguo a quello dove si è consumato l’omicidio. Ed è stato proprio lui a chiamare i soccorsi e le forze dell’ordine.
Filippo Lucignano è rimasto a casa, ha atteso l’arrivo dei poliziotti sedendosi nel salone. Alla vista degli agenti ha confessato subito di essere lui l’assassino di suo fratello. I poliziotti lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio volontario e accompagnato al carcere di Secondigliano. Intanto il pm che indaga sul delitto ha disposto il trasferimento della salma di Rosario presso il centro di medicina legale del Secondo Policlinico per l’autopsia.