E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto scuola: vediamo il testo. Il decreto indica le “misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”. Entra in vigore da oggi 9 aprile 2020.
Oltre all’obbligo della didattica a distanza, altro tema cruciale è quello degli esami di Stato. La deadline resta quella del 18 maggio: se entro quella data gli alunni potranno tornare nelle classi, la maturità nelle scuole secondarie di II gradosi svolgerà come di consueto (fatta salva la commissione formata da 9 membri interni e il solo Presidente esterno), dunque con la prova di italiano preparata dal Ministero e la seconda – che varia a seconda dell’indirizzo – demandata alle singole commissioni. Poi l’orale, che resterà l’unico metro di valutazione (eventualmente allungato) qualora il 18 maggio le scuole dovessero essere ancora chiuse.
Decreto scuola: il testo
I crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Dunque se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.
L’ammissione
Per quanto riguarda l’ammissione all’anno successivo, il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. Non ci sarà quindi il ‘6 politico’.
Per quanto riguarda il meccanismo dei debiti alla secondaria di II grado è al momento congelato. All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti. Ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo.
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Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali. Per l’avvio del nuovo anno, il decreto consente di lavorare, da subito, anche al nuovo anno scolastico dando al ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi, ad esempio, con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle lezioni.