Coronavirus e mascherine: quali bloccano il virus e quali no. Quali mascherine sono efficaci?

Coronavirus e mascherine: quali bloccano il virus e quali no. Le istituzioni sanitarie non hanno infatti una visione condivisa. Alcune Regioni – come la Lombardia – ne hanno imposto l’uso, altre no. Mentre l’Oms sostiene che non esistano al momento evidenze secondo cui indossare una mascherina, sia medica che di altro tipo, da parte di tutta la comunità, possa impedire la trasmissione di infezione da virus respiratori. In questo contesto, così complesso, proviamo a partire da alcuni punti fermi. Concetti “neutri”, ma fondamentali.

Le dimensioni del virus SARS-CoV-2 e il filtraggio

Secondo l’analisi di Upday, la grandezza del coronavirus, va da 0,06 a 0,12 micron (60 – 120 nm). Il passo successivo, da qui, è quello di analizzare le capacità di filtraggio delle varie tipologie di mascherine sul mercato. Si parte dall’apice, le mascherine P100 e FFP3, le migliori per capacità di filtraggio, a scendere ci sono le FFP2 – N95 (classificazione Usa), le chirurgiche, e in coda le maschere di carta o in stoffa, che non hanno capacità di filtraggio significative.

Mascherine           Grado di filtraggio    

P100                                0,02 micron  (20 nm)

FFP3                               0,023 micron  (23 nm)

FFP2                               0,3 micron   (300 nm)

N95                                0,3 micron   (300 nm)

Chirurgica                  2 micron      (2000 nm)

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Il coronavirus può restare sospeso in aria?

Francesco Forastiere, epidemiologo ambientale del Cnr e del King’s College di Londra, spiega come il coronavirus possa propagarsi in sospensione: “Uno starnuto libera nell’aria fino a due milioni di goccioline, un colpo di tosse un milione e parlare a voce alta quasi tremila. Le particelle virali inferiori a 0,1 micron possono rimanere nell’ambiente come aerosol secondario, perciò è necessario essere prudenti”.

Le goccioline eliminate dalle vie aeree, se più grandi di 100 micron, impiegano dai 3 ai 6 secondi per depositarsi sulle superfici piane, raggiungendo una distanza in orizzontale di circa un metro e mezzo. “Quando l’acqua – goccioline di saliva – evapora, dopo essersi posata su una superficie, rimane la particella virale, che può circolare nell’aria”.

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