Troppo giovane per morire: si è spento lo scorso lunedì il 25enne Mario Pavan, brillante quattrocentista della Cento Torri Pavia, stroncato dalla SLA fulminante (non c’entra il covid-19).
Nato il 2 aprile 1995, originario di Belgioioso (Pavia), si era laureato in ingegneria a Pavia, per trasferirsi un anno fa a Cranfield, in Inghilterra.
La carriera
Nel 2016 Mario era sceso più volte sotto i 48” sui 400, ottenendo i suoi primati personali (47.89 sui 400, 21.84 sui 200, 11.04 sui 100) e in più aveva colto il bronzo con la staffetta 4×400 nei Campionati italiani in 3:09.61, insieme ai compagni Menin Hubert Don, Emmanuel Ihemeje e Paolo Danesini.
Dopo il brillante 2016, aveva avuto un periodo difficile e qualche problema di salute, pur non mollando mai, allenandosi con regolarità fino a dicembre 2019.
Grande era anche il suo impegno nel sociale col progetto Africa Athletics, di cui era presidente, con lo scopo di portare l’atletica nei paesi africani in cui questo sport è ancora poco diffuso.
Mario Pavan e l’impegno nel sociale
Un atleta, un compagno di allenamenti e di fatiche, un ragazzo altruista che si era fatto conoscere anche in campo sociale con il progetto di Africa Athletics“, così la Cento Torri Pavia ricorda il ragazzo. Pavan, infatti, era il presidente dell’associazione che ha lo scopo di far arrivare l’atletica fino ai paesi africani.