Campania, servizio a domicilio pizzerie, bar e ristoranti: tutti i chiarimenti

Campania servizio domicilio. Dopo l’ordinanza numero 37 firmata dal Governatore Vincenzo De Luca il 22 aprile 2020, finalmente in Campania posso riaprire le attività per consegne a domicilio, compresi bar, ristoranti e pasticcerie, le librerie e le cartolibrerie.

L’ordinanza del presidente della regione Campania è molto chiara sulle disposizioni e le regole da osservare in questa prima fase di apertura, ma nonostante questo non è poca la confusione che si è creata su determinati passaggi. Proviamo a chiarire alcuni dubbi.

Come scritto poc’anzi, nell’ordinanza si legge che su tutto il territorio regionale sono consentite le attività e i servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie – esclusivamente, quanto ai bar e alla pasticcerie, dalle ore 7,00 alle ore 14,00, gli altri esclusivamente dalle ore 16,00 alle ore 22,00, per tutti con la sola modalità di prenotazione telefonica oppure online attraverso app per il food delivery nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Campania, servizio a domicilio: i chiarimenti

Ricordiamo che, per quanto riguarda i bar e pasticcerie non è consentito consumare caffè al bancone né altro tipo di prodotto; né tantomeno è possibile recarsi nell’attività per acquistare e portar via. Stessa modalità per le pizzerie.
Non è possibile nemmeno attendere all’esterno degli esercizi commerciali. Le vendite devono avvenire solo ed esclusivamente via telefonica oppure online.

Tutti i fattorini dovranno essere muniti di copriscarpe, guanti e mascherine e rispettare la distanza minima di sicurezza. Tutti i clienti sono obbligati ad indossare guanti e mascherine se il pagamento viene effettuato alla consegna, specialmente se effettuato con il denaro contante.

Potrebbe anche interessarti >> Campania, ordinanza numero 37

Sanzioni

Pesanti le sanzioni per chi trasgredisce. Il mancato rispetto delle misure di contenimento e prevenzione del rischio di contagio comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 400 a euro 3.000). Nei casi previsti anche quella accessoria (chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni

Ti potrebbe interessare

Torna in alto