Fase 2. Fidanzati, amici e congiunti: chi potremo vedere secondo il DPCM di Conte

Chi sono i congiunti citati nel DPCM di Giuseppe Conte del 26 aprile? Anche i fidanzati sono considerati congiunti? E gli amici? Sono tante le domande che ruotano intorno al 4 maggio. Le indiscrezioni sono state numerose, alcune smentite dalla bozza del provvedimento che sarà emanato dal Governo.

Fase 2. Chi sono i congiunti?

Partiamo dal primo articolo del Decreto che circoscrive la libertà di spostamento e movimento. Il dpcm prevede che “sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Poi il passaggio chiave: “Si considerano necessari anche gli spostamenti per vedere i congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”.

Tuttavia il concetto di congiunti non è definito non chiarezza nell’ordinamento giuridico. E’ abbastanza ambiguo. Sono chiare invece le modalità di incontro, che deve avvenire nel rispetto del divieto di assembramento e con un distanziamento interpersonale di almeno un metro, con tanto di mascherine da indossare mentre si procede con la visita.

L’unico articolo delle nostre fonti che definisce i congiunti è l‘art. 307 del codice penale, secondo cui i congiunti sono rappresentati da “ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”.

I fidanzati e gli amici non sono congiunti

In questo lungo elenco fornito dall’art. 307 del vecchio codice Rocco non sono presenti dunque né i cugini, né gli amici né i fidanzati. Infatti tra di loro non ci sono né legami di sangue né legami giuridici sanciti da un matrimonio o un’unione civile. Di conseguenza brutte notizie per chi pensava di riabbracciare il proprio fidanzato o fidanzata dal 4 maggio. Saranno ancora tempi di allontanamento e distanza.

L’unica speranza è che in sede di approvazione il DPCM del 4 maggio venga modificato. Infatti si tratta di una bozza del provvedimento che verrà emanato. Può darsi che nel frattempo l’Esecutivo vada incontro alle diverse criticità sollevate. iNon sarebbe la prima volta: anche per i precedenti dpcm sono state successivamente precisate delle questioni che, nel testo del governo, non sembravano chiarissime. Palazzo Chigi interverrà a breve anche sugli aspetti controversi del decreto.

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